Abbiamo il piacere di parlare con Aurora, italiana che vive in Irlanda. La testimonianza di Aurora è molto interessante perché oltre ad essere una nostra connazionale fuori dall’Italia, è anche una mamma. Quindi affronteremo il tema di cosa voglia dire mettere alla luce un bambino fuori dai confini italiani.

Benvenuta Aurora e grazie del tempo che ci stai concedento. Vorremmo iniziare la nostra intervista con la solita prima domanda che è: Perchè hai deciso di lasciare l’Italia?

Le ragioni per cui ho lasciato l’ Italia sono diverse, ma più di tutto avevo una gran voglia di sperimentarmi in altri contesti.

Sentivo che in qualche modo il mio paese cominciava a starmi stretto e dopo una esperienza di lavoro all’Estero (in Spagna) avvenuta anni prima il mio trasferimento in Irlanda, ho deciso che sarei ripartita ma questa volta senza avere un biglietto di ritorno in tasca.Aurora mamma italiani in Irlanda

Intervista ad Aurora mamma italiana in Irlanda

Di che città sei?

Sono nata a Roma e cresciuta a Grottaferrata, un paese non molto distante dalla capitale. E’ una zona residenziale, da sempre considerata la località più elegante dei Castelli Romani.

 

Quando hai lasciato l’Italia avevi già un lavoro o sei partita all’avanscoperta?

Sono partita un pò alla scoperta, nel senso che non avevo un lavoro, quindi trovarne uno era sicuramente tra le mie priorità. La mia ricerca è iniziata una volta arrivata a destinazione.

Lasciavo molti curriculum in giro per pub, bar, ristoranti e caffetterie. Utilizzavo anche internet per la mia ricerca e quindi consultavo giornalmente i siti per le offerte di lavoro a Dublino.

Dopo un mese di ricerca e di lunghe camminate sotto la pioggia ho finalmente trovato lavoro.

Non conoscendo nessuno nella capitale irlandese, ho dovuto fare un pò tutto per conto mio, anche per quanto riguardava la casa. I primi mesi ho vissuto in un appartamento condiviso con altre persone.

Dall’ Italia ho trovato questo sito per alloggi che offriva soluzioni anche per chi, come me, era alla ricerca di una sistemazione temporanea. Quindi ho prenotato per garantirmi un posto dove stare una volta arrivata. Ci sono rimasta in questo appartamento per circa un mese e mezzo.

Durante questo periodo ho avuto modo di ricercare la casa, andare a vedere le stanze e rassicurami che le abitazioni possedevano i requisiti adatti alle mie esigenze. All’ epoca non era difficile trovare una casa a Dublino, mentre oggi la situazione è cambiata e purtroppo la ricerca della casa sembra essere diventata un’ impresa davvero ardua.

 

E come mai hai scelto proprio l’Irlanda?

Questa è una domanda che mi viene rivolta spesso.

Innanzitutto volevo trasferirmi in un paese anglofono per migliorare il mio inglese. Avevo da subito scartato la città di Londra quindi le mie preferenze ricadevano principalmente su due paesi: la Nuova Zelanda e l’ Irlanda. Dopo aver preso in considerazione diversi aspetti, ho scelto l’ Irlanda.

Tuttavia, dopo tanti anni vissuti a Dublino, posso solo dire che la mia fu all’ epoca una scelta dettata dal cuore.

 

Com’era il tuo inglese prima di partire?

Prima di arrivare in Irlanda il mio inglese era ad un livello scolastico. Ho frequentato il liceo linguistico, ma ammetto che l’ inglese non è mai stato il mio forte: era infatti la lingua che meno amavo rispetto allo spagnolo ed al francese.

Ora il livello è cresciuto, e senza alcun dubbio i corsi di lingua che ho frequentato qui a Dublino mi hanno aiutato a correggere alcuni aspetti linguistici, tra cui la grammatica e la pronuncia delle parole.

 

Di cosa ti occupi ora?

Lavoro nel campo dell’ ospitalità da diversi anni. Recentemente ho lasciato il mio lavoro allo stadio di rugby e sono in attesa di iniziare a lavorare per una nuova compagnia di catering che organizza un pò di tutto: conferenze, cerimonie, concerti e festival.

Oltre a questo, negli ultimi anni mi sono dedicata alla scrittura. Ho un blog nel quale condivido storie, curiosità, e aneddoti divertenti che riguardano la cultura irlandese.

Il blog rappresenta anche un contenitore di informazioni utili per chi vuole viaggiare in Irlanda.

Da questa mia passione per la scrittura è nata, in collaborazione con il portale Madre in Italy, la mia prima guida ‘’Mamme con la valigia’’ rivolta alle famiglie italiane che vogliono trasferirsi all’ estero.

All’ interno di questa guida sono state raccolte informazioni pratiche che aiutano il genitore a muovere i primi passi nel paese estero.

”Mamme con la valigia” è un’ottima risorsa che permette di conoscere tutti gli aspetti relativi alla scuola, al sistema sanitario nazionale, ai servizi e sussidui disponibili in 10 differenti paesi esteri.

Oltre a questo, la guida presenta una sezione dedicata alle donne che decidono di partorire nel paese estero.

In questa sezione si trovano informazioni relative a: corsi preparto, analisi da effettuare prima e dopo il parto, congedo di maternità e pagamento, registrazione della nascita e vaccini.

Ogni paese estero viene poi accompagnato da un’intervista a una mamma italiana che con la sua personale e diretta esperienza fa emergere ulteriori significative informazioni che vanno poi a completare la guida.

La guida ‘’Mamma con la valigia’’ comprende 3 volumi.

Il primo volume raccoglie le informazioni relative a: Irlanda, Inghilterra e Scozia.

Il secondo raccoglie i paesi Scandinavi, quindi la Danimarca, Svezia e Finlandia.

Mentre la terza e ultima guida contiene le informazioni relative a: Belgio, Germania, Olanda e Svizzera.

Attualmente solo i primi due volumi sono disponibili per l’ acquisto online.

 

Oltre ad essere un’italiana all’estero sei anche una mamma all’estero, come ti trovi in questo “ruolo”?

Diventare mamma all’ estero presenta più o meno le stesse difficoltà con cui si scontra una mamma in generale, in termini di organizzazione e di tempo, diciamo.

Il tempo per se stesse si riduce nettamente, in più bisogna organizzare la giornata nei più piccoli dettagli specialmente se si vuole mantenere il proprio lavoro.

A questo proposito direi che la grossa difficoltà che un genitore all’ estero incontra sta nel dover rivolgersi sempre a persone esterne (babysitter, childminder, istituzioni a pagamento) poichè non è possibile richiedere aiuto alla propria famiglia che vive a chilometri e chilometri di distanza.

 

Quali secondo te sono gli aspetti positivi e negativi (parlando con mamme che vivono in Italia) dell’essere una mamma in Irlanda?

L’ aspetto positivo dell’ essere una mamma in Irlanda è che qui hai la possibilità di incontrare tante altre mamme giovani della tua stessa età. Le mamme irlandesi hanno un metodo educativo e un atteggiamento diversi dai nostri.

Credo che questo sia un grande vantaggio per me, perchè mi permette di ampliare e diversificare il mio approccio.

L’ unico aspetto negativo dell’ essere madre in Irlanda è la consapevolezza di non poter contare sulla propria famiglia, come già accennato nella risposta precedente.

 

Quali secondo te sono gli aspetti positivi e negativi per la bambina del crescere in Irlanda e non in Italia?

Gli aspetti positivi del crescere qui in Irlanda sono notevoli.

Crescere bilingue è sicuramente un gran vantaggio per mia figlia. Penso sempre a questo come un regalo che le sto facendo e sono sicura che un giorno lei stessa ne sarà felice.

Dublino è una città multietnica e si ha la possibilità di stare a contatto con diverse culture.

Mi piace il fatto che mia figlia conosca realtà culturali diverse, ritengo sia stimolante e allo stesso tempo le permette di convivere con il concetto di diversità.

Per quanto riguarda gli aspetti negativi, ce ne è solamente uno che al momento mi viene in mente: la carenza di vitamina D, importantissima nella fase della crescita.

Per ovviare alla mancanza del sole, ciclicamente le fornisco un supplemento a base di vitamina D.

Se mia figlia crescesse in Italia sicuramente non avrei questo tipo di pensiero.

 

Hai trovato difficoltà sotto l’aspetto burocratico per tua figlia?

La burocrazia in Irlanda si muove bene: è veloce e i passaggi da seguire sono piuttosto semplici.

Negli uffici non ci sono mai file chilometriche e spesso le questioni burocratiche puoi risoverle anche comodamente da casa, tramite un’ email o una telefonata.

Fino ad ora non avuto nessuna difficoltà in questo senso nè per mia figlia, nè per me.

 

C’è qualcosa che ti manca dell’Italia? Se sì, cosa?

Dell’ Italia mi mancano gli affetti più di tutto: la famiglia e gli amici più cari.

Mi mancano loro, più del cibo e del clima mediterraneo.

 

Cosa consiglieresti a chi vuole seguire i tuoi passi da italiana e da mamma all’estero?

Decidere di andare a vivere all’ estero è una scelta personale ma spesso può diventare fonte di ansia e preoccupazione. Direi che in ogni caso è bene raccogliere le necessarie informazioni e valutare ogni aspetto se si vuole compiere un passo del genere.

In particolare, alle mamme come me, consiglierei di consultare i siti nazionali rivolti ai cittadini per accedere a informazioni di varia natura.

E’ importante capire se il paese estero ospitante nel quale vogliamo spostarci offre una buona qualità di vita ed un sistema educativo in accordo con la nostra ideologia.

Credo che la guida ‘’Mamma con la valigia’’ può essere d’ aiuto anche in questo senso, in quanto offre una panoramica ampia, in più rende il trasferimento più semplice e veloce.

 

Grazie mille Aurora per averci rilasciato questa intervista. Ricordiamo ai nostri lettori che possono acquistare le tue guide direttamente da questo sito http://madreinitaly.info/mamme-con-la-valigia-guida-per-trasferirsi-estero/, mentre possono seguirti sul tuo blog https://theworldaccordingtome.org/ o sul tuo canale youtube https://www.youtube.com/channel/UC65OLVRqDmjKkVCU-EAQIAw/featured.