Il tema di questo articolo è “Andare in Australia dopo i 40 anni”. Scrivo questo post per via di un argomento che inizia a starmi molto a cuore, cioè quello delle persone un po’ più grandi che vorrebbero anche loro trasferirsi all’estero.
In passato, ma oggi più che mai, ricevo molte e-mails e commenti da parte di persone intorno ai 40 anni, che mi domandano se anche per loro ci sia una possibilità. Io non lo so.. Mi dispiace da morire dare questa vaga risposta, ma purtroppo è la verità.
Andare in Australia da adulti
La MIA OPINIONE PERSONALE è questa: io sono partita a 24 anni, e ogni giorno rimpiango di non averlo fatto prima. Lo so che sembra pazzesco, ma è così. Questo non vuol dire che non consiglio di andare in Australia da adulti, ma vuol dire che io sarei voluta partire prima.
Trasferirsi ed adattarsi ad un nuovo paese richiede ENERGIE ma soprattutto TEMPO. Senza parlare del fatto che, in Australia, finchè non si diventa Permanent Residents le possibilità di scelta e di fare ciò che si vuole in genere sono limitate, e per ottenere quello status ci vogliono minimo minimo due anni.
In oltre, io sono sempre stata del parere che meno responsabilità si hanno, più facile diventa.
Esempio: io non ho figli. Mai voluti. Probabilmente un giorno lo rimpiangerò, ma al momento tiro un sospiro di sollievo ogni volta che ci penso. Posso fare quello che voglio, torno a casa e non ho nessuno da mettere a letto, da lavare, da imboccare, o da mettere sullo scuolabus la mattina dopo. Se domani volessi trasferirmi a Timbuktu, dovrei soltanto organizzarmi e provare a farlo, senza dover rendere conto a nessuno, se non al mio attuale compagno. E’ ovvio che se in Italia avete una famiglia le cose si complicano. Io non mi sognerei mai di consigliare a nessuno di abbandonare la famiglia e trasferirsi in Australia. Ma guardate che l’idea della famigliola italiana che monta sull’aereo e si trasferisce in Australia è un’utopia. Qui non funziona così, qui sono rigidissimi. Si parla di Visti, di permessi di lavoro, e purtroppo anche di soldi. Se –diciamo- un uomo di 38 anni viene in Australia e viene successivamente sponsorizzato, al governo australiano purtroppo frega poco o niente che sto disgraziato a casa abbia una moglie e una figlia. Bisogna fare domanda, chiedere se “per favore” possono venire in Australia anche loro, compilare pile di moduli e ovviamente pagare, pagare, pagare. Non è semplice per niente. E le due che sono a casa intanto cosa fanno? Ce la fanno a mantenersi?
Io seriamente invito tutte quelle persone dell’età di 40 anni o giù di lì che si sono trasferite in Australia o in qualsiasi altro paese, a raccontare la propria esperienza! Magari in un blog o tramite siti web simili a questo. Perchè purtroppo noi più “giovani” non sappiamo dare una risposta, per il semplice motivo che NON CI SIAMO PASSATI.
(Per altre info leggete questo articolo Perchè non andare più in Australia)
Io sono venuta in Australia la prima volta in assoluto a 23 anni, per una semplice vacanza. Volevo andare lontano, così son venuta qui e son rimasta 3 mesi. Mi sono innamorata del posto, così una volta tornata a casa ho iniziato ad organizzarmi, pensando a come trasferirmi qui “seriamente”… e c’ho messo un anno solamente per organizzarmi! (Il che ha compreso leggere e informarmi bene su tutto ciò che riguarda l’Australia, pensare a come trovare casa e lavoro, metter via abbastanza soldi, eccetera). Non un giorno di meno.. E dovete anche pensare che io ho vissuto con i miei genitori finchè non è stata ora di partire, il che ovviamente ha reso le cose molto ma molto più semplici. Perchè per quanto non andassimo d’accordo erano loro che pagavano l’affitto, erano loro che pagavano le bollette, ed erano loro che facevano la spesa.. E mi rendo conto che invece se qualcuno ha anche tutte queste responsabilità le cose si complicano. I miei fortunatamente non avevano grossi problemi economici, quindi il patto è stato che potevo tenermi tutti i soldi che guadagnavo col mio lavoro part time, a patto che li mettessi da parte e li usassi per andarmene in Australia il prima possibile, grazie…
Ho avuto quindi la fortuna di poter risparmiare avendo poche o zero spese. Mi rendo conto invece che una persona di 40 anni non può permettersi questo “lusso”.
Io sinceramente non me la sento di dare un consiglio concreto a riguardo. Posso solamente dire questo: se avete un po’ di soldi da parte e se avete il lusso di poter mettere il vostro lavoro in “stand by” in Italia, allora venite qui e fate un tentativo. Se mai provate, mai sprete. Altrimenti, non fatelo.
Negli ultimi 2 o 3 anni ho ricevuto tantissime emails simili a queste:
-“Sono un falegname di 42 anni, se vengo in Australia trovo lavoro?”
Si vabbè…cosa vuoi che ti dica? E’ risaputo che qui lavoro per i falegnami ce n’è, ma sei poi tu vieni qui e ti riveli poco furbo, il lavoro allora non lo trovi lo stesso. Sta a te.. Un avvocato o un cameriere potrebbero farmi la stessa identica domanda, e io gli darei la stessa identica risposta.
-“Sono una casalinga di 38 anni, mio marito è pizzaiolo e abbiamo una bambina di 2 anni. Abbiamo intenzione di trasferirci in Australia, avresti il contatto di qualche pizzeria?”
Ma…è uno scherzo? Cioè, è una domanda seria?
-“Voglio aprire una gelateria in Australia, ho qualche possibilità?”
Non ne ho la minima idea…Ma di cuore spero di si per te!
Ora. Ogni volta che leggo questo tipo di domande (specialmente domande come la seconda) mi viene da mettermi le mani nei capelli, perchè mi rendo conto che la gente non ha la MINIMA idea di come funzionino le cose. Allo stesso tempo però mi dispiace, mi dispiace da morire, perchè comunque in quelle domande leggo, se non disperazione, un grande desiderio di riuscire, di fare, di trovare, di cercare di cambiare la propria situazione. Quello che mi lascia un po’ basita è il fatto che queste persone si rivolgano ad individui totalmente non competenti in merito… Mi spiego: io sono una “sfigata” che scrive su un blog. Punto. Io non lavoro all’immigrazione, non ho la minima idea di come si faccia ad aprire una gelateria in Australia. Ok, posso dare un consiglio perchè vivo qui e ho trovato il modo di rimanere, ma non ho assolutamente risposta a queste domande. Io non ho la presunzione di insegnare niente a nessuno, per avere risposte concrete bisogna rivolgersi all’immigrazione, o leggere guide specifiche, o meglio ancora venire qui e capire come funzionano le cose. Posso dare un consiglio basandomi su quella che è stata la MIA esperienza, parlare dell’Australia in generale per dare un’idea di come sia, posso esprimere la mia opinione, ma niente più.
Alcune persone consigliano anche a chi ha difficoltà di affidarsi ai Migration Agents. Io personalmente li considero parassiti con l’unico scopo di rubarti i soldi dicendoti cose che potresti tranquillamente scoprire da solo, ma tanti mi dicono che a loro sono stati utili, perciò… non posso far altro che tacere e aggiungerli alla lista dei consigli che posso dare.
Se ti interessa questo tema, ti consiglia di leggere anche il nostro articolo dal titolo “Mi consigliate l’Australia?“.