Luca, italiano che aveva aperto un bar/caffe’ ad Adelaide, è stato costretto a cessare la sua attività. Ed è un vero peccato, visto pure che era uno dei pochi imprenditori che assumeva personale che si trovava ancora in Italia e per farlo si avvaleva del nostro portale Viviallestero.com.
Ma purtroppo gli affari non sono andati come si attendeva.
E qualche giorno fa ci invia un’email, sia per ringraziarci del servizio offerto, ma anche per lamentarsi del comportamento del personale che aveva assunto.
Ecco cosa Luca scrive nella sua email:
“Ciao Stefano,
Approfitto di questa email per segnalarti un fatto interessante che riguarda il comportamento dello staff italiano che avevo assunto con contratto “casual” e che era venuto direttamente dall’Italia.
Nessuno di loro mi ha ringraziato per la opportunità datagli di lavorare in un bel locale, puro italiano, e sopratutto con un appoggio garantito. Forse non si rendono conto di quanto siano stati fortunati visto che la stragrande maggioranza delle volte i ragazzi arrivano qui in Australia con il solo visto WHV (Working Holiday VISA) e poi cercano disperatamente un lavoro, scottandosi con una concorrenza incredibile visto che di italiani (stranieri) qui ce ne sono tantissimi. Spesso accettano anche il lavoro in nero pur di lavorare.
Il mio staff invece è stato pagato pulito, con tanto di Superannuation. Hanno avuto un lavoro garantito prima ancora di arrivare e sebbene avessero un contratto casual, ovvero “oggi ci sei ma domani può essere che rimani a casa”, e sebbene alcuni di loro abbiano fatto degli errori che in altri posti avrebbe significato il licenziamento, io li ho tenuti.
Alcuni di loro non parlavano per niente bene inglese o non sapevano fare i caffè e stare al banco del bar. Li ho voluti tenere lo stesso e fargli fare esperienza. Hanno imparato il mestiere e migliorato la lingua.
Bene, non solo dopo la mia chiusura non mi hanno ringraziato di questa opportunità data, ma sono stato anche accusato di non aver coinvolto loro nel motivo per cui avessi la necessità di vendere, e per tale motivo me lo hanno rinfacciato. Come se il bar fosse loro. Chi ci sta rimettendo molti soldi come investitore sono io, non loro. Sono stato accusato di non pagare loro il giusto quando la mia contabilità e’ sempre stata trasparente con fogli dei turni chiari e condivisi. Quindi sono stato accusato di essere un disonesto.
Credo abbiano inteso male cosa comporta il contratto casual in Australia e sono sicuro che nel prossimo lavoro con il prossimo datore di lavoro, non si troveranno così bene.
Senza contare che appunto hanno avuto una enorme opportunità di venire qui con un lavoro già garantito e non in nero e mal pagato.
A conti fatto e data l’esperienza acquisita, non credo che assumerò mai più qualcuno dall’ Italia ma eventualmente qualcuno che già si trova qui e conosce come funziona e ci si muove.
Sarebbe interessante condividere questo nel tuo blog per far presente ai connazionali che vogliono recarsi qui con un WHV, di non “sputare” sul piatto dove mangiano ma di ringraziare chi ha il coraggio di dare loro una opportunità.
In Italia ci si lamenta sempre e non si ringrazia mai. E questo anche se ci si trova in un altro paese.
Grazie e buona fortuna.
Luca”
E voi cosa ne pensate?