Nella vita di ogni essere umano ci sono momenti belli e momenti meno belli, momenti facili e momenti più duri. E per chi vuole cambiare vita e trasferirsi all’estero uno dei momenti più difficili è quello della partenza. Soprattutto se non sappiamo quando e se torneremo un giorno a casa.
Col passare dei giorni la data della partenza si avvicina e le preoccupazioni ed i momenti di nervosismo aumentano. Quando la partenza è ancora lontana è tutto un “non vedo l’ora” che poi si trasformano in “speriamo vada tutto bene”.
Cambiare vita e trasferirsi all’estero
Oramai sono un esperto di partenze eppure ogni volta che mi trovo in aeroporto, con la valigia in una mano ed il biglietto nell’altra, un po’ d’ansia mi prende. Sicuramente la volta più significativa è stata la partenza per l’Irlanda, non tanto perché fosse la prima (infatti ero giá partito per il Messico, la Spagna e l’Irlanda del Nord), ma perchè era un progetto a lungo termine senza nessuna data di ritorno. Quella volta sapevo che la mia vita stava cambiando totalmente e così fu. Il mio sogno era quello di andare a vivere e lavorare all’estero e per farlo avevo lasciato un lavoro che mi piaceva. I più mi dicevano che ero un pazzo e col fatto che non sarei potuto tornare al lavoro che avevo lasciato, non potevo assolutamente fallire. Ancora oggi, quando prendo un aereo per l’Irlanda, mi vengono in mente quei momenti di ansia e…che soddisfazione mi da sapere che grazie a quel coraggio mi sono creato una nuova vita partendo da zero.
Parlando francamente, però, il momento più duro della vita vissuta all’estero non è stato quello del partire, ma quello che io chiamo del “non mollare”. Nei primi giorni, soprattutto, la tentazione di mollare e tornare indietro è tanta. E’ tutto nuovo, non conosciamo nessuno, passiamo le prime serate da soli, solitamente la prima casa che affittiamo non è una gran sistemazione e si spendono pure dei soldi per cose che in realtà non ci servono o che con le conoscenze giuste avremmo potuto pagare molto meno.
“Basta! Ho deciso, torno a casa”. Quante volte me lo sono detto e per fortuna non mi sono mai stato a sentire seriamente. E questi momenti di crisi non ci colpiscono soltanto all’inizio, ma anche successivamente. Le crisi possono sempre arrivare nei momenti in cui le cose non vanno bene. Personalmente ne ho avuti tanti di momenti di crisi e non dimenticherò mai la prima estate trascorsa a Cork, in Irlanda, dove ha piovuto e non si sono visti raggi di sole per più di 80 giorni consecutivi, mentre nella mia cittá natale, gli amici e la famiglia si godevano il mare e la “mia” spiaggia di velluto. Oppure ricordo quando in Australia non riuscivo a trovare casa, tutte le proposte a prezzi accettabili non erano decenti.
In entrambi i momenti sono stato molto tentato dal lasciare tutto e tutti ed imbarcarmi sul primo volo disponibile. Non sempre è facile ragionare e pensare che ciò che stiamo facendo ci servirá per avere un futuro migliore.
E allora come si superano questi momenti?
Dobbiamo fermarci, isolarci e riflettere. Bisogna fare un duro lavoro con la nostra immaginazione e pensare al proprio futuro nel caso si tornasse a casa. Rivedersi negli stessi posti di prima, senza un lavoro e senza la propria indipendenza. E’ fondamentale fare uno sforzo per ritirare fuori tutte quelle motivazioni che ci hanno spinto a partire. E se serve, fatevi pure anche un bel pianto, uno di quelli che ci aiutano a buttare fuori tutta la negatività del momento. Vi assicuro che una volta che avremo superato la crisi, saremo soddisfatti di noi.
Ci sentiremo come degli scalatori che sono arrivati sulla cima di una montagna e che hanno la possibilitá di vedere un paesaggio mozzafiato. A quel punto saremo consapevoli che tutti gli sforzi non sono stati inutili e quella salita la potremmo fare e rifare più volte, perché il premio finale ci fa stare molto bene.
Forza ragazzi!
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