Allora ragazzi, sempre intenzionati trasferirvi Down Under?
Avete voglia di scorazzare tra i canguri e ingozzarvi di Vegemite, una specie di crema salata marrone-orribile-schifosa, ma grande orgoglio di questa nazione?
Dunque, intanto occorre capire che volete fare. Studiare, lavorare o entrambi?
Se volete solo studiare, occorre uno student visa. Non è troppo difficile ottenerlo, siete italiani e l’Italia è ben vista in questo paese….l’Australia rilascia i visti a seconda di molte circostanze…una di queste è la nazionalità del richiedente….spiace dirlo ma sono molto selettivi…o se volete razzisti.
Ma ci adorano, quindi siamo stati fortunati.
Se siete persone per bene, non avete procedimenti penali alle spalle, non avete precedentemente combinato casini vari in Australia che possano ostacolare o ritardare il rilascio del visto….bhè siete i benvenuti.
Prima di richiedere lo student visa dovete individuare la scuola che intendete frequentare. Potete seguire corsi professionali alla scuola pubblica, il Tafe, o corsi universitari..ma questi ultimi sono davvero costosi.
Dovete infatti sapere che chi ottiene uno student visa può lavorare solo 20 ore settimanali (durante le vacanze scolastiche non ci sono limiti invece) e deve obbligatoriamente frequentare i corsi che possono svolgersi due o cinque volte a settimana.
Il minimo di spesa varia tra i 1350-1400 dollari ogni tre mesi, ma quando ci si iscrive per la prima volta occorre pagare subito i primi tre mesi, oltre all’iscrizione che varia da scuola a scuola. E il visto costa intorno ai 500 dollari.
Non è difficile trovare lavoro in Australia, ma occorre una buona dose di umiltà, sapersi mettere in gioco ed essere disponibili anche a fare lavori mai svolti prima e magari non qualificanti. L’Hospitality è il settore dove si trova facilmente impiego, come camerieri, receptionist negli alberghi, cuochi, barman, etc…
La paga varia dai 12 dollari in su, ma ci dovete pagare le tasse sopra che normalmente rappresentano il 30% della paga…ma la buona notizia è che prima di ripartire per l’Italia potete ottenere indietro le tasse che avete pagato durante l’anno solare…figata eh?
E ora veniamo al visto più popolare, il Working Holiday Visa.
Personalmente, ho impiegato un paio d’ore per ottenerlo. E’ semplice e veloce. Ancora una volta, perché siamo italiani.
Il visto dura un anno. Si può lavorare senza limite e si può studiare per un massimo di quattro mesi.
Uno degli aspetti negativi (e davvero fastidiosi e senza senso) è che occorre cambiare obbligatoriamente datore di lavoro ogni sei mesi.
La logica dietro a questa cazz…. non l’ha ancora capita nessuno…io ho lavorato i primi sei mesi al casinò di Sydney..mi sono trovata benissimo e quando è arrivato il momento di andarmene volevo morire…pure i miei colleghi erano disperati….comunque poco dopo ho trovato lavoro a Double Bay e sono contenta alla fine…è un modo per cambiare aria, conosci nuova gente, fai una nuova esperienza.
Ma al casinò pagavano troppo bene porcaccia la miseria..
Vabbè torniamo al nostro visto.
Occorrono essenzialmente tre requisiti:
- avere un’età compresa tra i 18 e i 30 anni (compresi) e nessun figlio a carico
- avere il passaporto di uno dei paesi riconosciuti, tra cui l’Italia
- essere all’estero al momento della richiesta del visto
Dalla data di rilascio si ha tempo massimo 12 mesi per entrare in Australia e dalla data di ingresso nel paese si può stare massimo 12 mesi sul territorio.
Recentemente il governo australiano ha introdotto la possibilità di ottenere un secondo Working Holiday Visa: basta spendere tre mesi minimo in una delle farm (fattorie) del paese a aiutare i farmers nei lavori quotidiani che possono variare tra housekeeping, sellare i cavalli, raccogliere frutta o altro…insomma se ti va di fare il contadino per tre mesi, hai il secondo working holiday visa in tasca.
Io non me la sono sentita. Ho pensato a quei poveri cavalli che io avrei dovuto sellare, alle camere che avrei dovuto pulire con la mia delicatezza e finezza da elefante e alla frutta da raccogliere con la french alle unghie…no, onestamente mi avrebbero fatto fuori dopo una settimana….gli ho risparmiato il disturbo.
Detto questo, se uno poi si innamora dell’Australia come la sottoscritta può provare a rimanere tentando diverse strade. La più pratica è la sponsorship, ovvero trovare un datore di lavoro che ti sponsorizzi di fronte al governo australiano per richiedere il visto lavoro che normalmente dura minimo due anni. Oppure si può rinnovare lo student visa (dura tra i sei mesi e i due anni) o il Working Holiday Visa.
A presto
La Maga
http://lamagadioz.wordpress.com/