Abbiamo il piacere di parlare con la nostra amica Sheila, italiana che ha lasciato un lavoro sicuro per seguire i suoi sogni. In questa videointervista Sheila ci racconta come questo percorso sia stato lungo e difficoltoso, ma trasformare la sua vita da dipendente a Nomade Digitale sia stata la scelta migliore che poteva prendere. Leggiamo insieme la sua intervista.
Videointervista a Sheila, italiana che ha lasciato un lavoro sicuro per seguire i suoi sogni
Potete trovare il video dell’intervista integrale in fondo a questo articolo.
Ciao Sheila, piacere di averti con noi. La tua storia è molto interessante e per questo motivo abbiamo deciso di intervistarti. Grazie davvero per il tempo che ci dedichi. Visto che molti dei lettori non ti conoscono, potresti presentarti?
Ciao a tutti, mi chiamo Sheila, sono originaria di Padova e ora vivo a Chiang Mai in Thailandia. Vivo qui da più di 2 anni e ci sono arrivata grazie ad un annuncio trovato sul sito Viviallestero.com. Da qualche mese sono diventata una Nomade Digitale e lavoro come freelancer.
Che ruoli svolgi da quando sei diventata freelancer?
Svolgo tre mansioni diverse, che a dir la verità a volte si fondono in un unico progetto: assistente virtuale, seo copywriter e traduttrice dall’inglese e spagnolo all’italiano (non conoscete questi ruoli e volete saperne di più? Leggetevi questo articolo: https://viviallestero.com/come-lavorare-online-ovunque-tu-sia/).
Quanto tempo hai impiegato per far diventare il tuo lavoro da freelancer la tua unica fonte di guadagno?
In tutto 3 anni, veramente tanto, ma in questo lasso di tempo ho avuto degli ostacoli che hanno rallentato il mio percorso. Diciamo che se avessi avuto il coraggio di fare prima il “gran salto” ora sarei a punto più alto.
Quali sono i pro e contro del lavorare come freelancer rispetto al lavoro da dipendente.
In primis ora ho la libertà di lavorare negli orari che preferisco e anche la libertà di spostarmi come preferisco. Sicuramente fra i contro c’è l’incertezza economica: oggi lavori domani non si sa. E’ molto importante aggiornarsi quotidianamente, cercando di seguire quali siano i trend e le richieste del momento. In questo modo si riduce molto la possibilità di andare “fuori mercato”.
Che piattaforme usi per trovare lavoro?
Ho usato e continuo ad usare Scribox.it, Greatcontent.com e Melascrivi.com che sono specifici per la scrittura e Upwork.com che è più generico. Nonostante quest’ultimo sia quello meno specifico per i lavori basati sulla scrittura è comunque la piattaforma che mi ha dato più opportunità lavorative.
Quali sono le skills più importanti per svolgere i tuoi ruoli in maniera professionale?
Sicuramente la buona conoscenza della lingua inglese è fondamentale. Per quanto riguarda la scrittura invece bisogna studiare delle tecniche per scrivere dei buoni articoli. Sono tecniche che vanno assimilate e messe in atto. Non è così immediato, ci vuole del tempo. Per il lavoro di assistenza virtuale, invece, la skill più importante è certamente quella di essere dei professionisti seri ed onesti. Il datore di lavoro si deve fidare ciecamente di te e quindi la professionalità è tutto. Il mio consiglio è quello di iniziare da piccoli lavoretti in maniera da ottenere i primi feedback positivi per poi crescere piano piano.
Accetti le nuove forme di pagamento come il bitcoin?
Magari! Ancora non ho nemmeno un sito web personale, quindi al momento accetto solo le forme di pagamento più tradizionali come bank transfer e ewallet.
Dove preferisci lavorare?
Di solito preferisco lavorare in casa o in qualche caffè. Il coworking mi da l’idea di ufficio e ancora non mi manca affatto l’atmosfera dell’ufficio.
Il diventare Nomade Digitale come ha cambiato la tua vita personale?
All’inizio ho lavorato tantissimo quindi diciamo che ho “pagato” l’extra lavoro. Quando lavoravo da dipendente mi sembrava che la vita mi passasse sotto il naso, mentre ora posso sfruttare tutto il tempo incastrando il lavoro con i piaceri personali, come anche una semplice passeggiata.
Dove hai svolto il lavoro da Freelancer?
Ho iniziato in Italia e poi l’ho continuato in Thailandia, nazione che ho girato interamente. Poi per qualche viaggio di tempo breve, ho lavorato anche in Vietnam e Laos.
Cosa pensano i tuoi amici e parenti del fatto che hai lasciato un lavoro sicuro da dipendente e sei passata ad essere una “Freelancer”?
Mi hanno sostenuta sempre, sono davvero fortunata. Hanno addirittura creduto in me più di quanto in qualche momento specifico abbia creduto in me stessa. Nei momenti di difficoltà e di scoraggiamento sono stati molto importanti.
C’è qualcosa che ti rende tranquilla?
Sì, il fatto che male che vada posso tornare indietro e tornare a lavorare come dipendente. Per cui pensandoci bene non ho nulla da rischiare.
Eccovi la videointervista integrale a Sheila: