In questo articolo vi sveliamo quali sono le 6 domande più frequenti in un colloquio di lavoro e come rispondere al meglio. Molto facilmente se siete finiti in questa pagina è perché a breve dovrete affrontare un colloquio di lavoro e vorreste prepararvi al meglio alle domande che probabilmente vi porranno.

In questa pagina troverete le 6 domande che più si pongono in un colloquio di lavoro, valide a livello internazionale. Se invece il colloquio si terrà in lingua inglese allora vi consigliamo l’articolo specifico su come prepararsi ad un colloquio di lavoro in inglese.

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Prepararsi alle domande più frequenti in un colloquio di lavoro

Quindi prendiamo carta e penna e andiamo a leggere qualche piccolo segreto per rispondere al meglio alle 6 domande più frequenti in un colloquio di lavoro. Dovete sapere che queste domande sono state basate su un colloquio generico per un lavoro in una multinazionale. È ovvio che per lavori specifici, le domande facilmente saranno altrettanto specifiche per quel settore.

Andiamo quindi ad analizzare ognuno di questi punti.

 

Presentarsi in un colloquio di lavoro

Prepariamoci ad una chiacchierata informale per far capire chi siamo, da dove veniamo e che esperienze precedenti abbiamo avuto. Teniamo sempre in mente che spesso le domande più facili sono quelle che poi in realtà ci mettono più in difficoltà. Dobbiamo infatti stare attenti a non scadere nel banale e soprattutto non dobbiamo mai annoiare chi si trova davanti a noi. Quindi per questo punto risposte brevi, concise e chiare. Tanto lo sappiamo che è solo un modo per rompere il ghiaccio, ma il “succo” del colloquio arriva dopo.

Quali sono i tuoi punti di forza e di debolezza?

Forza: La qualità è alla base di tutto, soprattutto quando si risponde a questa domanda. Elenchiamo quindi una lista breve dei nostri punti di forza facendo capire quindi che non siamo degli egocentrici, ma allo stesso tempo in ciò che siamo bravi, siamo veramente bravi!

Debolezza: Cerchiamo di “girare la frittata” a nostro favore. Invece di parlare di attuali punti di debolezza, parliamo dei punti di debolezza che avevamo in passato e di come siamo riusciti a lavorarci sopra per migliorarci costantemente. Questo è un ottimo modo per parlare bene di noi anche quando in teoria dovremmo parlare dei nostri lati negativi.

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Perché tra tutti i candidati dovremmo scegliere te?

Questa domanda è abbastanza considerata una domanda trabocchetto. Infatti per offrire un’ottima risposta non dobbiamo solo analizzare noi stessi, ma dobbiamo soprattutto analizzare l’azienda e il posto per il quale ci stiamo candidando. Prima di tutto quindi informiamoci bene sull’azienda. Qual è la loro mission e quali sono gli obiettivi che vogliono raggiungere. Inoltre leggiamo e rileggiamo l’annuncio, andiamo a vedere quali sono i requisiti più richiesti e facciamo leva su quelli. Se siamo “forti” su uno o più di questi requisiti, spingiamoci forte, facilmente faremo breccia nella loro attenzione. Se in passato abbiamo svolto ruoli simili possiamo anche fare riferimento alle nostre esperienze. Ricordiamoci che l’obiettivo massimo di un’azienda è quella di assumere una risorsa. Anche se siamo noi che siamo alla ricerca di lavoro, gli dobbiamo far capire che il vero affare lo fanno loro.

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Quali sono le tue capacità nel lavoro di gruppo?

Da questa parte del colloquio in poi, generalmente, si comincia con le domande riferite a come ci comporteremmo in certe situazioni o come ci siamo comportati in passato. Potrebbero quindi porci dei casi pratici del tipo: “Descrivimi una situazione dove hai trovato un collega poco collaborativo. Come ti sei comportato?”; “Descrivimi una situazione dove sei stato capace di aiutare un collega in difficoltà col lavoro”. Per cui prepariamoci bene su questo tipo di domande. Sicuramente nel nostro passato ci saranno capitate casistiche del genere, per cui ci basterà soltanto fare mente locale e preparare una risposta seria e convincente. Ricordiamoci l’obiettivo dell’assunzione è quella di trovare una persona che lavori per una crescita di tutta l’azienda.

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Dove ti vedi tra 5 anni?

Altra domanda trabocchetto. È una domanda abbastanza frequente nei colloqui di lavoro, soprattutto nelle multinazionali anglosassoni e se non ci siamo preparati la risposta, facilmente potremmo cadere nel tranello. Dobbiamo trovare il modo di rispondere in linea ai piani e agli obiettivi dell’azienda. Facendo così capire che stiamo seguendo lo stesso percorso e non siamo di certo il tipo di candidato di passaggio. In parole povere: vogliamo crescere all’interno dell’azienda.

Come consideri le tue capacità di apprendimento?

Ulteriori domande che potrebbero porci riguardano le nostre abilità nell’apprendimento. Con queste domande cercheranno di capire quanto tempo impieghiamo ad assimilare nuove istruzioni e una delle domande dirette potrebbe essere: “Raccontami un’occasione dove hai dovuto imparare qualcosa di complesso in breve tempo. Come ti sei organizzato o organizzata?”. Utilizziamo questa risposta anche per parlare delle nostre capacità organizzative. Spesso infatti l’apprendimento rapido è figlio di una buona organizzazione.