È con grande piacere che diamo spazio ad Alice che ci tiene tanto a ribadire il fatto che emigrare con un figlio piccolo è possibile, anzi, è uno dei momenti migliori per farlo! Andiamo a leggere la sua storia.
Alice è una mamma di 33 anni che ha deciso di lasciarsi l’Italia alle spalle e partire in compagnia di suo marito di 39 anni e del suo stupendo figlio di 2. Uno dei motivi che più spinge Alice ad aprirsi con noi è la voglia di dare una spinta e uno spunto a tutti coloro che si trovano nella sua situazione, ma che ancora non hanno trovato il coraggio di affrontare questo grande passo.
Anche le neo mamme hanno il diritto di cambiare vita
Eccomi qui, finalmente ho trovato il tempo di scrivere queste due righe per gli amici di Viviallestero.com. Sono Alice, mamma di un bellissimo bambino di 2 anni. Scrivo questo articolo perchè quando racconto in giro (amici e parenti) il mio progetto di voler lasciare l’Italia e stravolgere la mia vita, leggo nello sguardo degli altri un’espressione che è un mix tra lo stupore e la critica: “ma come, hai un figlio piccolo e ora pensi di partire? E alle difficoltà per lui non pensi? E ai tuoi genitori che ora sono nonni, non ci pensi?”. Bene, mettevi bene in testa, tutti voi: anche le neo mamme hanno il diritto di cambiare vita.
Eh sì, miei cari. Basta con questo voler sempre pensare che una donna che ha partorito da poco, magicamente metta tutti i sogni nel cassetto. Si può, anzi scusate, si deve fare tutto ciò che si vuole, come esattamente prima della nascita del figlio.
Ovvio, bisogna organizzarsi meglio perchè non si è più da soli, ma questo non vuol dire rinunciare.
Addirittura una volta una signora, amica di mia madre, che con il fare da saccente donna anziana si è presa la libertà di dirmi “ora non puoi più fare nulla, hai un figlio”. Mi sono trattenuta dall’insultarla solo per rispetto a mia madre che era al mio fianco, ma non è stato facile trattenere la rabbia dentro di me.
Tremenda questa affermazione. Ma cosa vuol dire? Io ho 33 anni e mio marito 39, il piccolo ne ha quasi 2 e tutti insieme la pensiamo allo stesso modo: il mondo è talmente bello, grande e vario che restare sempre in uno stesso posto è uno spreco.
Appena è possibile si parte e vivere il luogo in cui si è ospiti non necessariamente comporta ad avere bisogno di molti soldi. Da un po’ di anni a questa parte il nostro pensiero è diventato un chiodo fisso: andare a vivere all’ estero, per migliorare l’inglese, per imparare un’altra lingua, per allargare le nostre esperienze di vita, per conoscere altre culture diverse dalla nostra e, non per ultimo, per fare un favore a nostro figlio.
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Sì, esatto! Vorrei dire a tutte quelle persone che mi hanno detto (o lo hanno solo pensato) che sono una madre snaturata perchè ho deciso di andare dall’altra parte del mondo con un figlio di 2 anni che invece gli sto facendo un gran favore! Non credo più da anni nell’Italia e comunque sia l’idea di far studiare nostro figlio in inglese e farlo diventare bilingue è un grande regalo che gli vogliamo fare!
L’aspetto che più mi ha impensierito è stato comunicarlo ai miei genitori. Non sapevo assolutamente come avrebbero reagito. Sono figlia unica e di conseguenza mio figlio è l’unico nipote che hanno e portarglielo lontano li potrebbe spaventare molto. In effetti sono rimasti shockati dalla notizia, ma purtroppo per loro, non torniamo indietro sulla nostra decisione. Per fortuna i miei suoceri, genitori di mio marito, hanno preso la notizia con molto entusiasmo e ci hanno dato una grande carica: la vita è vostra e solo voi potete decidere cosa farne (ce ne fossero di più di genitori così!).
Donne, mamme, non fatevi mettere i piedi in testa da nessuno. La forza è tutta nelle nostre mani! E per chi volesse incontrarci, una volta che sarete vicino ad Adelaide, la destinazione che ci ha accolti da quasi due mesi, basta che chiediate ai ragazzi di Viviallestero.com e vi passeranno il nostro numero di telefono.
Buona vita a tutti!
Alice