Abbiamo il piacere di parlare con Paola, architetto italiana che da qualche anno vive a Casablanca in Marocco. La sua storia è molto interessante perchè nonostante le offerte ricevute da New York, ha preferito la città marocchina. In questa intervista ci spiega il perchè e soprattutto come vive una ragazza italiana in un paese come il Marocco. Leggiamo la storia di una italiana che vive a Casablanca.
Storia di una italiana che vive a Casablanca
Ciao Paola, siamo contenti di poter raccontare la tua storia. Prima di tutto raccontaci perchè hai deciso di lasciare l’Italia.
Ho lasciato l’Italia perché mi sono accorta che è sempre più un paese per raccomandati; speravo negli anni che le cose cambiassero ma non è stato cosi. Pensavo alla mia vita sempre meno tutelata dallo Stato e mi ponevo la domanda di come arrivare a fine mese un domani quando sarei stata vecchia…. non è facile visto il pagamento delle cure che comporta l’avanzare degli anni (che per noi italiani sono tutte a pagamento o nel pubblico devi attendere liste interminabili).
Di che città sei originaria?
Io vivevo in provincia di Caserta, ma il mio quotidiano si sviluppava nelle città di Napoli e Caserta.
Quando hai lasciato l’Italia avevi già un lavoro o sei partita all’avanscoperta?
Certo, in Italia lavoravo come architetto free lance, sottopagata e spesso non pagata affatto, perché in Italia se chiedi ad un architetto di “elaborare un progetto” è perché ti è amico ed è dovuto che ti aiuti gratis o spesso ti dicono : “ma tu due disegnini hai fatto o due linee… quanto mi potrà mai costare??”. Questa è la realtà, non capiscono che ci sono dietro a questo mestiere anni di studio, esercitazioni su programmi costosi (tra l’altro) e aggiornamenti che la nostra categoria deve eseguire per essere sempre al passo con le nuove tecnologie e scoperte. Un giorno, stanca di tutto questo, mi sono messa alla ricerca su internet a spulciare vari annunci di lavoro… sparsi per il mondo… ed ho capito che avrei potuto avere più soddisfazioni fuori dal mio paese natio.
Come hai fatto a trovare un lavoro dall’Italia?
Ho fatto una ricerca e mi sono focalizzata sulle mie mansioni e conoscenze linguistiche, quindi ho trovato un annuncio, ho inviato il mio CV e portfolio e sono stata contattata dall’architetto capo, che dopo vari colloqui via Skype, mi ha fatto una buona proposta di lavoro.
Eccoti la domanda che in molti staranno aspettando: Perchè hai scelto Casablanca ed il Marocco?
E’ stata una delle nazioni più vicina all’Italia, quindi mi sono detta che se avessi sentito la mancanza della mia Italia avrei preso un aereo e in 3 ore ero a casa; premetto che ho ricevuto una proposta altrettanto conveniente da New York, per ben due volte mi hanno chiamata e un’altra da Mumbai, ma era la prima volta che lasciavo casa, ero anche terrorizzata da queste grandi metropoli… alla fine ho scelto quella più vicina.
Che lingue parlavi e a che livello quando sei partita?
La lingua straniera che conoscevo era principalmente l’inglese e francese scolastico, ma fortunatamente sono una che apprende facilmente le lingue quindi un mese e già il mio francese era migliorato tantissimo, in più qui a Casablanca si parla arabo e il marocchino, una sorta di dialetto.
Di cosa ti occupi ora e quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Io lavoro come architetto, insegno e impartisco lezioni di matematica, geometria, educazione tecnica e artistica.
Quali secondo te sono gli aspetti positivi, nel settore lavorativo e nella tua vita privata, che a Casablanca trovi mentre in Italia no?
Il Marocco è considerato da noi italiani angusto e pieno di gente da evitare (detto in breve), non voglio elencare gli aggettivi negativi che noi italiani conferiamo a questo posto, purtroppo attribuisco questo ad una piccola percentuale che viene in Italia a fare cose sconvenienti. Ma bisogna pensare che qui più dell’80 % della popolazione non ha mai studiato e non ha un lavoro, davvero sono poverissimi e anche qui commettono reati e poi provano ad emigrare; come tutti i paesi del mondo ci sono aspetti positivi e negativi. Gli aspetti positivi sono senz’altro il riconoscimento di una figura professionale qui ricercata che, insieme al fatto di essere un “made in Italy”, accresce l’interesse di questo popolo per la cultura europea e soprattutto italiana. Nel settore privato, bisogna dire che qui la religione musulmana si sente molto e quindi hanno una visione diversa dei rapporti tra uomo e donna, qui ci si fidanza per sposarsi perché è il principale obiettivo di entrambi; poi nelle amicizie bisogna dire che la donna marocchina è per natura ipergelosa sempre del suo uomo e delle altre donne e soprattutto sul lavoro ci sono gelosie di qualsiasi natura, quindi è difficile avere delle amicizie locali, possono nascere incomprensioni e non sai mai se fidarti o meno. Gli amici che ho qui sono italiani, metà marocchini e europei.
Cosa ti manca dell’Italia?
Mi mancano : la mia nonna e famiglia, gli amici, quelli veri e quelli che ho perso, il cibo, i negozi.
Cosa consiglieresti a chi vuole seguire i tuoi passi?
Consiglio di non aspettare troppo tempo perché la vita è breve e va vissuta; di non accontentarsi se si conduce una vita al limite; di non subire soprusi dalla nostra società; di provare ad allargare i propri orizzonti; di tentare a mettere il naso fuori Italia non solo per vacanza perché esiste un mondo a noi sconosciuto che aspetta di essere vissuto e una volta fatto il ‘grande passo’ la solo domanda che porrete a voi stessi è :”Perché ho aspettato tanto?”…. e ricordate che nella vita ogni lasciata è persa.
Chi vuole seguire i tuoi passi come può farlo?
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