Abbiamo il piacere di poter parlare con Gianluca, un ragazzo che come noi ama girare il mondo per carpirne i segreti. Gianluca ha molte cose da raccontarci, per cui leggiamo la sua intervista.

Ciao Gianluca, piacere di averti con noi. Generalmente noi iniziamo le nostre interviste con la domanda: Perchè hai lasciato l’Italia?

Ciao Stefano e un saluto ai lettori di Viviallestero.com! Fin da quando ero più giovane avevo il sogno di viaggiare e vivere in diversi paesi per sentirmi un cittadino del mondo. Ritengo che per crescere personalmente e professionalmente sia necessario lasciare la propria zona di comfort e fare un’esperienza all’estero per vedere con i propri occhi come funzionano le cose lontano dall’Italia e aprire la propria mente a qualsiasi nuova esperienza. Ho lasciato l’Italia proprio per provare sulla mia pelle tutto questo e per realizzare il mio più grande sogno.

Voglio vivere in giro per il mondo

Di che città sei?

Sono nato e cresciuto a Como e ho vissuto nella mia città “senza interruzioni” fino al 2009, quando per la prima volta ho lasciato l’Italia e sono andato a vivere alle Canarie, a Tenerife per quattro mesi durante il periodo estivo. La mia prima esperienza spagnola è stata breve e non molto fortunata, infatti ero partito alla ricerca di un lavoro nel settore turistico ma sono riuscito a trovare solamente lavoretti saltuari, ma a livello personale mi ha aiutato a capire la strada da seguire: volevo continuare il mio percorso di crescita e trovare il modo di fermarmi più a lungo in una qualsiasi nazione all’estero.

Dopo la Spagna decisi quindi di trasferirmi a Londra dove riuscii a trovare un lavoro a tempo indeterminato e mi fermai due anni, prima di decidere di intraprendere il percorso del nomade digitale e viaggiare per il mondo dedicandomi a progetti web personali senza avere una sola “casa”.

 

Quando hai lasciato l’Italia per la prima volta come ti sei organizzato e come ti sei mosso appena arrivato?

Sono partito per la Spagna senza lavoro e senza nessun contatto. Non avevo nemmeno esperienza nel settore in cui volevo cercare lavoro e, complice la crisi del 2009, la mia prima avventura all’estero non fu molto fortunata. Due anni dopo invece, quando sono partito per Londra, mi sono organizzato diversamente e devo dire che il primo trasferimento alle Canarie è servito per non commettere gli stessi errori. Dato che dovevo migliorare il mio inglese, ho dedicato il primo mese allo studio della lingua, e ho prenotato un corso intensivo presso una scuola nel centro della City, con residence dove vivere che mi ha permesso di fare tante nuove amicizie e avere alcuni ragazzi e ragazze di tutto il mondo con cui condividere la mia nuova avventura londinese.

Come detto in precedenza, ho dedicato le prime settimane allo studio e al miglioramento della lingua, e successivamente quando mi sentivo più sicuro dei miei mezzi, mi sono messo alla ricerca di lavoro: in meno di 10 giorni ero riuscito a trovare la mia prima occupazione londinese!

Ora invece dove ti trovi?

Ora mi trovo in Colombia dopo circa 2 anni passati a vivere viaggiando come nomade digitale: a Londra ho fatto esperienza nel settore del web marketing e successivamente, a fine 2013, ho deciso di intraprendere questo viaggio a tempo indeterminato che mi ha portato a conoscere alcuni paesi stupendi come la Thailandia, il Vietnam, il Messico e molti altri.

Ora ho scelto di fermarmi per un po’ in Colombia perché ho conosciuto la mia ragazza proprio mentre viaggiavo e lei vive a Bogotà, capitale e metropoli da 8 milioni di abitanti!

Con che visto sei entrato in Colombia e come lo hai ottenuto?

All’inizio sono arrivato con un visto turistico, ma questo tipo di visto permette di rimanere nel paese solamente 6 mesi. Dato che avevo intenzione di fermarmi qui più a lungo, mi sono informato tramite il sito della http://www.cancilleria.gov.co/ che nient’altro è che il portale di informazione per chi ha intenzione di fermarsi a vivere in Colombia.

Dato che sto convivendo con la mia ragazza, sono riuscito a ottenere un visto temporale che mi da la possibilità di rimanere nel paese per 3 anni.

 

Di cosa ti occupi ora e quali sono i tuoi progetti per il futuro? 

Come detto in precedenza, negli ultimi due anni mi sono occupato di progetti web personali ideati e lanciati da me; in questo senso l’esperienza lavorativa londinese è stata fondamentale per aiutarmi a mettere in piedi il mio business online. Progetti che ho gestito interamente in remoto, senza cioè avere un’ufficio e una location fissa da cui lavorare: ho utilizzato le sale comuni degli ostelli in cui ho viaggiato, le scrivanie degli hotel e i tavoli degli appartamenti in cui ho vissuto, e centinaia di cafe con connessione wifi in giro per il mondo per portare avanti il mio lavoro. Non è stato facile ma è una sfida a cui mi sono abituato in questi ultimi anni e senza dubbio ha molti aspetti positivi, tra cui il fatto di non essere legato ad un solo luogo fisico per poter continuare a lavorare senza problemi.

I miei progetti sono tutti legati al mondo dei viaggi e delle esperienze vissute sulla mia pelle in questi ultimi anni: ad esempio Viaggiare Gratis è un sito dove condivido i racconti dei miei viaggi e do consigli per chi vuole viaggiare low cost. Cambiare Vita invece raccoglie storie e racconti di chi ha già mollato tutto per andare a vivere all’estero e contiene inoltre un database di circa 150 destinazioni (in costante aumento) dove si possono consultare gratuitamente informazioni pratiche riguardanti l’espatrio: come trovare casa e lavoro in una determinata città, quali sono i costi di affitti e di trasporti, gli stipendi medi mensili e tanti altri aspetti da prendere in considerazione quando si decide di fare un’esperienza all’estero. Il sito web Trasferirsi a Londra invece, racconta la mia esperienza londinese e da consigli pratici a chi vuole affrontare un trasferimento nella capitale inglese. L’ultimo progetto in ordine di tempo si chiama Bagaglio a Mano ed è un sito web dove condivido consigli pratici per chi vuole viaggiare leggero, dando suggerimenti utili per evitare di pagare tariffe aggiuntive quando si viaggia con le compagnie aree low cost ad esempio, e aiutando le persone a scegliere i giusti zaini e trolley per diventare “viaggiatori minimalisti”.

Oltre a questi siti, ho scritto due libri (Trasferirsi a Londra e Vita da Nomadi Digitali) e sto per pubblicare il terzo. Maggiori informazioni sulle mie pubblicazioni e sul mio stile di vita nomade le potete trovare sul mio blog e sito web personale Gianluca Orlandi.

Il mio obiettivo per il futuro è quello di continuare a lavorare a progetti personali a cui sono realmente interessato e di cui sono appassionato, che credo sia il motivo principale per prendere dei rischi e mettersi in proprio, come ho fatto io, senza avere uno stipendio fisso a fine mese ma con tante soddisfazioni personali e la libertà di decidere ogni giorno dove, come e quanto lavorare senza avere un capo e un ufficio in cui lavorare 😉

Quali secondo te sono gli aspetti positivi, nel settore lavorativo e nella tua vita privata, che qui trovi mentre in Italia no?

Nel settore lavorativo non saprei, in quanto lavorando sul web e scrivendo contenuti in italiano per i miei siti, non ho ancora avuto a che fare con la realtà lavorativa in Colombia. Per quanto riguarda invece la mia vita privata, anche se Bogotà è una metropoli e può sembrare caotica, trafficata, inquinata e pericolosa, personalmente mi trovo a mio agio e non mi manca nulla rispetto all’Italia: il costo della vita è molto basso, il clima è mite durante tutto l’anno e le persone sono molto gentili e sempre disposte ad aiutarti in caso di necessità. Anche la burocrazia è molto rapida e ben organizzata: basti pensare che ho fatto la richiesta per il mio visto online e nel giro di 3 giorni ho ottenuto i documenti per potermi fermare a vivere in questo paese!

Cosa ti manca dell’Italia?

Poche cose a dir la verità: la mia famiglia e i miei amici sono gli aspetti più importanti che mancano. Ma ho fatto una scelta ben precisa di vivere all’estero e non tornerei mai indietro!

Cosa consiglieresti a chi vuole seguire i tuoi passi?

Di seguire sempre il proprio istinto e i propri sogni, anche se a volte sembra impossibile e irrealizzabile e tutti vi danno dei pazzi; solo voi sapete quello che è giusto per voi e pian piano tutti i pezzettini del puzzle si incastreranno alla perfezione!

Grazie e un saluto a tutti dalla Colombia!

Gianluca Orlandi