Non esiste alcun dubbio sul fatto che vivere un’esperienza all’estero ti cambia la vita. Avete mai considerato quanti siano i vantaggi di vivere un’esperienza all’estero? Di tanto in tanto mi piace aprire il famoso cassetto dei ricordi per far respirare le decine e decine di scatti con i quali ho immortalato i luoghi in cui ho vissuto al di fuori dell’amato Stivale. Mentre sfoglio gli album, ripercorro con la mente le difficoltà dei primi tempi, una per una (sappiatelo, all’inizio non è una passeggiata!).

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I vantaggi del vivere un’esperienza all’estero

Tutte hanno avuto un loro perché e anche se magari alcuni preferiscono gettare nel dimenticatoio gli eventi che li hanno resi fragili, io invece sono stata grata alle prime giornate di vita vissute all’estero, alle scomodità degli ostelli, alle parole straniere inizialmente non comprese, al cibo non sempre consumato con gusto, al clima non sempre clemente, ai rapporti sociali non sempre facili da costruire, alle prime giornate non esattamente perfette ed esaltanti! Ma la cosa sorprendente è che questi ostacoli non sono per niente impressi nelle mie foto; anche a volerli cercare con una lente d’ingrandimento, non si vedono! Emergono soltanto i miei sorrisi, un paio d’occhi pieni di luce e un’espressione distesa e naturale, tipica di chi sentiva di trovarsi nel posto giusto al momento giusto.

Capire dove e come trovare lavoro all’estero

È strano, quando ti trovi a casa pensi che non riusciresti del tutto ad adattarti ad abitudini culturali così lontane e diverse dalle tue, o semplicemente ad una casa scomoda, poco ordinata, a coinquilini così tanto diversi da te, eppure una volta raggiunto il tuo equilibrio all’estero, ciò che inizialmente appariva scoraggiante ai tuoi occhi, comincia invece a far parte di te, della tua quotidianità, di quella che diventa e chiami “la mia normalità”. Non percepisci più quella sensazione di scomodità e d’inadeguatezza da pesce fuor d’acqua nel trovarti in un paese nuovo, ma questo non perché d’improvviso e con un colpo di bacchetta magica tutte le situazioni diventano facili, semplicemente sei tu a ridurne la carica emotiva che inizialmente ti faceva vivere tutto come un’impresa ardua da portare avanti!

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Questo, secondo me, è davvero il momento più bello di un’esperienza all’estero, quando riesci a ricreare una tua nuova e piccola casa, dove per casa intendo amici, lavoro, abitudini, interessi. O quando la melodia della lingua parlata dalla gente del posto penetra nelle tue orecchie e non ti molla più e dovrai attendere una telefonata via Skype o un’uscita tutta italiana per riprendere contatto con la tua lingua materna.

Spagna dove

Qualcuno al pensiero di partire si lascia frenare dal timore di perdere momenti di vita da condividere con i propri affetti più cari e in parte è così, in effetti. C’è una frase recitata da Alessandro Siani in “Benvenuti al Sud” che mi piace tantissimo (non per puro campanilismo) e che vorrei rivisitare qui in una versione, diciamo così, tutta mia … “chi parte per andare a vivere all’estero piange due volte, quando arriva e quando (ri)parte”. Che si parta per necessità, per piacere, per fare un’esperienza di vita, il distacco è comunque inevitabile; ma a volte può essere ancora più duro il dover salutare un luogo all’estero in cui abbiamo trascorso una parte della nostra vita (un mese, due, un anno, poco importa), pensando che probabilmente non vi faremo più ritorno.

Quando provi quest’emozione, soltanto allora comprendi in fondo che hai fatto proprio bene a concederti questa forte esperienza di vita, che hai fatto bene a riempire la tua valigia di vestiti, che hai fatto bene ad accantonare i tuoi se e i tuoi ma, che hai fatto bene a vivere l’estero!