Molti dei nostri altri amici e conoscenti vivono a Milano o a Roma, Torino, Venezia o altre città importanti italiane. La maggior parte di loro provengono da altre zone, diciamo che si sono trasferiti in queste città per lavoro. Alcuni ragazzi di Viviallestero.com vivono fra Londra e Irlanda. Ora vi chiediamo, quale fra i 2 gruppi di ragazzi ha la possibilità di tornare a casa con più frequenza? I ragazzi in Italia o i ragazzi all’estero? Sorprendentemente sono i ragazzi che vivono nel Regno Unito (soprattutto a Londra) e Irlanda (Dublino) ad avere più facilità nel tornare a casa. Voli low cost e compagnie aeree hanno cambiato il modo di “emigrare”.Giunta presso la scuola, incontro il coach 15 minuti prima di iniziare la lezione, come ci eravamo accordati.
Il coach avrà circa 50 anni e si avvicina, con la tavola da surf appena uscito dall’acqua  e mi chiede tu dovresti essere micela.
Strano che mi chiamino con il nome sbagliato, se nn l’ho già detto nel ristorante dove lavoro l’assistente cuoco mi chiama miciula…

Comunque il coach mi dice che devo aspettare l’istruttore e che l’acqua è bellissima.

Mi immagino l’istruttore, biondo con muscoli al posto giusto e invece chi mi si presenta come istruttrice una ragazza, di 17 anni, che ha iniziato a fare surf a 10 anni.
Oh , ragazzi, che figata indosso la tuta e tengo la tavola da surf tra le braccia. O pesava un sacco… e finalmente anche io scendo sulla spaiggia correndo con la tavola in mano verso l’oceano.
Mi piace un sacco osservare i surfisti che corrono con la tavola da surf sulla spiaggia per poi buttarsi nel mare e penso che il momento più emozionante sia anche quando osservi i surfisti da lontano mentre aspettano il momento giusto per prendere l’onda.

Inizia la lezione:
appoggio  la tavola sulla sabbia e mi sdraio sulla tavola, la prima parte della lezione si svolge al di fuori dell’ acqua per imparare la tecnica e le basi del surf.

L’istruttrice mi spiega come mi devo posizionare sulla tavola, come devo tenere i piedi, come mi devo alzare e come devo mantenere l’equilibrio, una volta alzatami.
Ed ecco è arrivato il momento che sognavo da un sacco. Mi butto nell’oceano con la tavola. Yyeyyeyeyeyeyyeyye.
In pratica nella prima lezione cerchiamo di prendere le onde, ma non tanto lontane dalla riva e l’aiuto dell’istruttice  è che mi spinge nel momento giusto che arriva l’onda  mi dice up quando è il momento giusto per alzarmi.
Ragazzi vi dico che sono caduta un sacco di volte ma sono anche riuscita ad alzarmi un sacco di volte e a stare in piedi per un po’ di secondi. Mi sentivo troppo orgogliosa di me stessa.

È una figata, mi sentivo troppo bene..

Il modo in cui ti alzi dipende molto spesso come sei sdraito sulla tavola, devi essere ben dritto perchè altrimenti perdi immediatamente l’equilibrio e cadi subito.
Dopo circa mezz’ora inizi a sentire un po’ di stanchezza, soprattuto nel momento in cui ti devi alzare e devi fare il movimento della flessione. Sinceramente prima di fare la lezione pensavo ce molto dipendesse dall’equilibrio e dalle gambe, invece molto dipende dai pettorali e dalle braccia.

Per circa un’ora e 40 minuti ho continuato a provare onde, cadendo, riuscendo a mantenere l’equilbrio e stando in piedi.

Per due volte l’istruttrice mi ha spinto nel momento sbagliato e quindi invece che salire sull’onda sono finita in mezzo all’onda, e ad un certo ero sotto l’acqua, con la tavola sulla testa la gamba legata alla tavola e non capivo più nulla, ma sono riuscita a emergere non preoccupatevi.
Oh vi dico troppo entusiasmante… ah poi con quella tuta nell’acqua mi sentivo troppo strana però almeno è comoda e non ti bruci la pelle a contatto con la pelle.
L’insegnante mi annuncia che è l’ultima onda che posso prendere perchè stava per scadere il tempo della lezione. ecco mi faccio forza,ed ecco un onda gigantesca, la prendo e sto in piedi per pochi secondi. Ecceziuonale… troppo contenta.

Questa è stata la prima lezione, ne ho prenotate altre tre nella medesima scuola e andrò la prossima settimana.
I giorni successivi alla lezione avevo dolori ovunque..non riuscivo neanche ad alzare le braccia, facevo ridere.
Dolori a pettorali, braccia e adduttori.
Troppo figo, nonostante i dolori, che inevitabilmente ci sono poiché non sfrutto praticamente mai i muscoli che sono importanti per il surf.