Oggi parliamo con Andrea, un nostro caro amico che vive ad Utrecht (Olanda). Questa intervista la troviamo molto interessante perchè, per la prima volta, abbiamo trovato una persona che dopo aver provato l’esperienza lavorativa all’estero ha deciso di fare ritorno in Italia. Vivere all’estero è molto gratificante, ma allo stesso tempo molto duro. Speriamo che questo articolo sia un insegnamento per tutti coloro che credono che andare a vivere fuori dai confini italiani sia solo un gioco, un divertimento e che ciò che si trova è sicuramente meglio di ciò che si lascia.
Con Andrea parleremo del suo non rientro in Italia
Andrea, prima di tutto benvenuto in Viviallestero.com. Partiamo subito con il perchè hai lasciato l’Italia.
Non avevo un motivo particolare.
Avevo lasciato il lavoro in Italia e nell’attesa di trovare altro, ho pensato di fare una visita ad uno mio zio che vive ad Otterloo (Overijssel).
Mentre ero qui, ho provato a cercare un lavoro e l’ho trovato.
E come ti sei organizzato? Hai vissuto i primi giorni in ostello? Come ti sei mosso appena arrivato?
I primi giorni ho vissuto in un albergo, poi, quando ho ottenuto il lavoro, dovendo aspettare ancora qualche settimana, ho affittato un appartamento e sono tornato in Italia nell’attesa di poter entrare nella mia nuova residenza.
Perchè hai scelto l’Olanda?
Come ho scritto, è stata una scelta piuttosto casuale.
A differenza di molti, non ho mai posto come obiettivo Amsterdam, infatti ho vissuto un anno e mezzo a Deventer, poi ad Amstersfoort, quindi ad Utrecht, con una pausa di qualche mese ad Amsterdam, per poi tornare ad Utrecht (a Maarssen, in realtà).
Quali secondo te sono gli aspetti positivi, nel settore lavorativo e nella tua vita privata, che qui trovi mentre in Italia no?
Il lavoro è, in linea di massima, come dovrebbe essere: rispetto reciproco fra lavoratori e superiori. Finché c’è questo, i problemi non esistono.
Ma questo rispetto deve esserci anche da parte di noi italiani, che spesso siamo abituati a comportarci come se stessimo facendo un favore all’azienda ad andare a lavorare.
Ho visto tantissimi casi di gente venuta qui e che ben poco rispettava il proprio lavoro, i colleghi i propri superiori. A differenza dell’Italia, questo qui non può succedere: ci mettono poco a licenziarti e credo sia un bene.
Dal punto di vista della vita privata, ho avuto modo di conoscere parecchie persone, con alcune delle quali ho legato particolarmente.
Se si esclude un singolo caso, è curioso come non ci siano olandesi in questa schiera.
Cosa ti manca dell’Italia?
Tutto, anche gli aspetti negativi.
Ci sono voluti più di tre anni per farmi capire che l’Olanda non fa per me, anche se ha tanto da offrire.
Non sono mai riuscito a sentirmi parte di questa cultura e per questo ho deciso di tornare in Italia.
Il mio lavoro terminerà a fine Giugno ed entro la fine di Luglio tornerò in Italia.
Non so se riuscirò a trovare un lavoro e quanto tempo ci vorrà, ma farò di tutto per restarci.
Grazie Andrea per averci concesso il tempo per questa intervista, ti auguriamo tutto il bene possibile per il tuo ritorno in Italia.