Ogni mese l’ISTAT (Istituto nazionale di Statistica) ci aggiorna sui vari dati che riguardano il nostro paese. E negli ultimi mesi i dati sono in costante peggioramento. Forse quelli che sono stati pubblicati in questi giorni sono fra i più inquietanti. Oltre un milione di famiglie italiane sono senza reddito da lavoro. Per famiglia senza reddito si intende quella famiglia in cui nessun componente lavora. Il dato ci dice che sono esattamente 1 milione e 130 mila le famiglie che si trovano in queste condizioni. 18% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciò che più mi ferisce di tale statistica è che fra queste famiglie ben 491 mila sono coppie con figli. Se nessuno di noi è colpevole per questa crisi economica, tanto meno lo sono queste creature innocenti. Quando mi capita di tornare in Italia per presentare i miei progetti, o per far visita ai miei famigliari, spesso mi capita di incontrare ragazzi fuori scuola con zaini pieni di libri e volti pieni di sogni. Se guardi uno di loro vedi lo stesso sguardo che vedevi nei nostri volti 10-20-30 anni fa. E mi viene la pelle d’oca a pensare quale possa essere il futuro che gli si prospetterà. L’inglese insegnato a scuola, seppur migliore di quello insegnato ai nostri tempi, è ancora insufficiente per poter trovare lavoro all’estero senza problemi. In Italia la situazione del mercato del lavoro è sempre più critica. Gli ultimi posti vacanti sono stati occupati dai 25enni di oggi. I settori dove si possono trovare più opportunità lavorative ai giorni d’oggi sono IT e cucina. Il primo non viene trattato come si dovrebbe, forse perché la maggior parte dei professori italiani sono totalmente fuori da questo tema, mentre il secondo non viene considerato “nobile” (ne riparlerò nei prossimi giorni di questo tema).
Parlando quotidianamente con voi e leggendo queste notizie capisco quanto drammatica sia la situazione, eppure a leggere i quotidiani ed ascoltando i media italiani la crisi non sembrerebbe poi così grave. I dati positivi sono minimi e a mio modestissimo parere insignificanti. Un leggero aumento della produzione dell’automobile o il numero delle ditte che chiudono che non peggiora non mi sembrano dati che possano far ricrescere le sorti di una nazione. La gente ha bisogno di lavorare. Ora. E mi sembra pur logico che con questo aumento notevole delle famiglie senza reddito, i consumi siano in costante discesa. In parole povere siamo entrati in un vortice molto pericoloso.
Quando mi chiedono se l’estero sia l’unica soluzione la mia risposta è sempre la stessa, ovvero che l’estero è un’opportunitá in più che dobbiamo offrire ai lavoratori. Se le ditte pensano ogni giorno di più ad internazionalizzazioni o all’apertura di sedi all’estero, non vedo perché i lavoratori non dovrebbe pensare ad un trasferimento fuori dai confini italiani.
E anche se non fosse una buona soluzione considerando il lungo termine, sicuramente può esserlo per chi ha bisogno di mangiare e pagare bollette oggi.
Il mio contributo per aiutare chi ne ha bisogno lo offro sempre, sin da quando ho creato il mio sito Viviallestero.com. Chi ha giá delle idee abbastanza chiare su cosa poter fare e dove candidarsi può quotidianamente consultare tutte le offerte di lavoro per italiani all’estero, mentre chi ancora non ha capito dove cercare lavoro e ha bisogno di un aiuto per trovare la miglior strategia da seguire può contattarmi all’indirizzo stefano@viviallestero.com inviandomi un’email con oggetto “Andare all’estero”.
Un abbraccio a tutti gli italiani.