Finalmente riusciamo a parlare con Marco, un ragazzo che ha deciso di mollare tutto e partire per l’Australia  come molti italiani vorrebbero fare in questo periodo. Marco si è fatto conoscere sul web grazie al suo canale youtube.

Ciao Marco, come prima cosa vorremmo chiederti cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia.

Preferisco la domanda “cosa ti ha spinto ad andare in Australia?” perché non mi sento di avere avuto una causa nel lasciare l’Italia, quanto un sogno di venire in Australia.

Si perché prima della partenza erano diversi anni che avevo l’intenzione di trasferirmi, già durante gli anni di ingegneria civile all’università di Modena pensavo all’Australia. Mi ero informato per fare il master di ingegneria in Australia, ma i costi elevati delle tasse universitaria, esclusi libri, vitto e alloggio erano cifre proibitive. Quindi dopo essermi laureato è iniziato un periodo Muratore manovale in Australiadurato due anni in cui ho lavorato, risparmiando soldini, e continuato a prendere informazioni su forum/blog/siti istituzionali/gruppi su Facebook sull’Australia, su come trasferirsi e le possibilità che avrei avuto una volta arrivato.

Poi questa estate, al ritorno dalle vacanze, è scattata la scintilla e ho comprato il biglietto d’aereo solo andata, mi sono licenziato dal mio lavoro come ingegnere in un’impresa di costruzioni, ho venduto la macchina, mi sono organizzato e dopo aver salutato famiglia, amici e colleghi sono partito.

Di che città sei originario?

Sono di Medolla, un paese delle bassa modenese, zona conosciuta per gli inverni rigidi con la nebbia e le estati afose con le zanzare.

E come mai fra le varie nazioni hai proprio scelto l’Australia?

Ho scelto la Australia per diversi motivi:

– la lingua inglese: penso ormai che in un mondo globalizzato come il nostro l inglese sia un must che tutti devono sapere, leggere, capire e parlare. Purtroppo in Italia non c’è ancora una cultura così avanzata dell’inglese come in altri paesi nord europei quindi l’unico modo per impararlo il prima possibile è andare a vivere con persone di madrelingua inglese. Una volta che si conosce bene l’inglese si aprono molte più possibilità perchè ormai l’inglese è la lingua ufficiale del mondo; se uno parla solo l’italiano può sfruttare solo le opportunità proposte in Italia,  se uno parla bene l’inglese ha possibilità almeno in 2/3 del mondo. Perchè allora non ho scelto posti più vicino? È qui arriviamo al secondo motivo

– il clima:  io odio il freddo, la neve, il ghiaccio e la nebbia. Per quasi mezzo anno in Italia avevo il raffreddore. A me piacciono tutte le attività all’aperto e per troppo tempo dovevo aspettare la bella stagione. In Australia e nel Queensland, stato in cui ho deciso di trasferirmi, c’è un clima mite per quasi tutto l’anno.

– la natura incontaminata ed il gran rispetto verso l’ambiente, l’Australia è ben conosciuta per questo. Ora abito in paesino con l’oceano a est, dove posso trovare spiaggie libere lunghe anche 10 km, un paesaggio collinare nell’entroterra a ovest,  parchi e riserve naturali a pochi minuti di macchina. Ottime mete per fare escursioni e campeggi. I paesini sembrano sorgere dentro a boschi dal gran verde che è ovunque.

– la bassa densità di popolazione che permettono di aver grandi spazi, grandi case e di stare larghi.

– la ricchezza del paese e la “buona salute ” in cui ora si ritrova, le molte più opportunità che penso di avere una volta riqualificato come ingegnere.

– stile di vita molto easy e tranquillo.

Con che visto sei entrato in Australia? Come lo hai ottenuto?

Come la maggior parte dei ragazzi italiani che hanno tra i 18 e i 30 anni sono entrato con il Working Holiday Visa. Questo visto permette a ragazzi maggiorenni entro i 30 anni e di particolari nazioni, di poter avere una vacanza prolungata di anno in Australia in cui gli è permesso lavorare, con i relativi limiti, per sostenersi durante la vacanza. Tale visto può essere esteso ad un secondo anno se si fanno almeno 88 giorni di uno specifico lavoro nella regional Australia.

Ho ottenuto il visto semplicemente dopo aver letto tutte le informazioni contenute nel sito ufficiale del governo australiano www.immi.gov.au e dopo aver seguito la procedura.

Ho creato anche recentemente una playlist di video su YouTube in cui traduco i contenuti di del sito e alla fine c’è un tutorial di come ottenere il visto: http://www.youtube.com/watch?v=3-GRiUrxtWI

Com’era il tuo inglese prima di partire?

Diciamo che tutt’ora mi riesco a far capire e trasmettere quello che voglio. Poi con l’aiuto delle mani, dei gesti e, google translate o wordreference si dice quello che non si sa 😉 Ho iniziato recentemente anche a far divertire qualche australiano con delle battute, ma sono consapevole che devo ancora migliorare tanto. Presto inizierò a studiare per prepararmi al test dello IELTS perché è uno dei miei buoni propositi del 2013! L’idea sarebbe quella di superarlo con la media del 6.5 e almeno 6 in tutte le prove perché è il requisito richiesto per accedere ad un corso universitario che vorrei fare al termine dei 2 anni di WHV (1+1), oppure serve per un’eventuale sponsorizzazione e sicuramente per iniziare a fare lo skill assesment, ovvero quella procedura per farti riconoscere gli studi e l’esperienza lavorativa da parte di enti come nel mio caso è l’ordine degli ingegneri australiano.

Da quello che sappiamo di te, sei partito senza avere un lavoro “in mano”. Come ti sei organizzato una volta atterrato DownUnder?

Si infatti, sono partito senza avere un lavoro. A parte che sei non sei veramente qualificato in qualcosa e con diversi anni di esperienza è impensabile sperare che un datore di lavoro australiano ti assuma leggendo solo il curriculum e senza vederti lavorare. Solo le grandi aziende hanno il tempo di fare ricerca di personale all’estero e di pianificare l’arrivo di qualcuno overseas, spesso hanno bisogno di lavoratori oggi per domani.

Sapevo che la tipologia di lavoro che avrei cercato era quella necessaria per poter rinnovare il visto vacanza lavoro con cui sono venuto, quindi un specific work, come descritto nel sito del governo australiano per l’immigrazione. Tra tutti i lavori manuali, tipo la raccolta della frutta, allevamento, pesca, raccolta di perle, miniere,  … ho scelto di lavorare nelle costruzioni per continuare a lavorare nel campo in cui avevo studiato. Quindi una volta atterrato ho fatto un curriculum e una lettera di presentazione specifica al lavoro da muratore/imbianchino/falegname che avrei voluto fare, ma ho trovato più comodo stampare su un foglio A4 una decina di riquadri con stessa dicitura, su due colonne e cinque righe in modo da fare dei biglietti e lasciarli in giro in cantieri, magazzini edili, negozi di attrezzature e materiali per l’edilizia, ed eventualmente su qualche furgone da lavoro. I risultati migliori comunque penso si ottengano parlando direttamente faccia a faccia con il capo, così ci vede di persona e ha le risposte a tutte le domande che vuole fare.

Avevi prenotato un ostello, o una casa, prima di partire?

Dall’Italia avevo prenotato una stanza attraverso il sito www.homestayweb.com, che è un portale in cui sono iscritte le famiglie da tutto il mondo disponibili ad ospitare ragazzi che viaggiano e studenti. Io ho scelto questa stada perché sapevo che sarei andato ad abitare con una famiglia locale australiana in cui potevo fin da subito parlare e migliorare l’inglese. Ho prima deciso la zona in cui andare ad abitare, raccogliendo le informazioni su internet mi sarebbe piaciuto andare sulla Sunshine Coast, che è la prima zona regional Australia a nord di Brisbane, poi ho cercato le famiglie che potevano ospitarmi e la prima a cui ho chiesto ospitalità ha accettato la mia richiesta.

Quali sono state le prime differenze che hai notato nel mondo del lavoro australiano con quello italiano?

A dire il vero prima facevo l’ingegnere in ufficio, adesso per qualche mese il muratore in cantiere, quindi non ho un confronto basato sulla stessa esperienza in Italia. Penso comunque che siano un po’ più tranquilli a lavorare, che si prendono i loro tempi. Quello che mi è piaciuto è che qua si inizia a lavorare presto, poi si fa un drittone di 8 ore e mezzo con due pause da mezzora e poi si va a casa. In questo modo si ha più tempo libero, e io vado spesso a correre in spiaggia, o studio inglese. Poi pagano ogni settimana direttamente con un bonifico sul conto corrente, quindi non devi aspettare tutto un mese.

Sii sincero, c’è qualcosa che ti manca dell’Italia?

La famiglia, gli amici e le serate in compagnia in cui riuscivo a divertirmi dando il meglio di me con battute e cavolate. Qua ancora la lingua un po’ mi frena, ma piano piano ci salterò fuori.

Sicuramente non mi mancano il freddo, la nebbia e le zanzare.

E’ stato un vero piacere parlare con te Marco e crediamo che per i nostri lettori questa intervista sarà uno stimolo. In bocca al lupo per i tuoi nuovi progetti australiani!