Come ogni “inizio” che si rispetti, anche l’inizio del 2016 sarà uno stimolo per molti per trovare motivi per andare via dall’Italia e cambiare totalmente vita. Nel nostro sito Viviallestero.com abbiamo dato tanti consigli pratici e professionali per chi vuole cambiare nazione. Spesso abbiamo dato anche consigli per chi ha bisogno di un “supporto morale” per poter affrontare questa difficile sfida.

Proprio su questo tema Stefano Piergiovanni ha da poco pubblicato il suo nuovo libro dal titolo “Come ho affrontato il trasferimento all’estero” (lo trovate su Amazon CLICCANDO QUI, sia in versione Ebook che in versione cartacea), dove ci racconta quali difficoltà abbia incontrato nel suo trasferimento all’estero, quali soddisfazioni è riuscito a togliersi grazie a questa decisione presa al momento giusto e, soprattutto, ci svela tanti piccoli segreti utili per esaudire il proprio desiderio di trovare un lavoro fuori dai confini italiani.

Dieci buoni motivi per andarsene dallItalia nel 2016

10 buoni motivi per andarsene dall’Italia nel 2016

Gennaio 2016 può essere un’ottima data per andarsene dall’Italia? Perché no.

In questo articolo abbiamo voluto raccogliere 10 buoni motivi per andarsene dall’Italia nel 2016.

Leggiamoli insieme:

1) Capire quanto la meritocrazia sia importante e come gestirla: Purtroppo è un dato di fatto che in Italia, nella maggior parte dei settori, non esiste la meritocrazia. Andare a vivere un’esperienza all’estero potrebbe quindi metterci di fronte ad una situazione per noi “nuova” ovvero essere premiati o meno per ciò che sappiamo o non sappiamo fare, per ciò che abbiamo o non abbiamo studiato. La meritocrazia comporta di base due comportamenti: il primo è quello del volersi migliorare quotidianamente, perché sappiamo che più cose sapremo e più opportunità avremo; il secondo, che è anche quello più fastidioso, non vedere più persone convinte di non trovare lavoro solo perché non conoscono “la persona importante”, quando invece il vero motivo è che non hanno studiato o non sono bravi in nessuna specifica professione.

 

2) Dare l’opportunità ai figli di diventare bilingue: Questo punto è dedicato a chi ha figli in età scolastica o ha intenzione di averli in un prossimo futuro. Poter far crescere i propri figli in un ambiente internazionale dove viene parlata un’altra lingua oltre all’italiano, gli regalerà l’opportunità di imparare perfettamente due lingue (o in alcuni casi anche di più) senza alcuna difficoltà e con una pronuncia che noi adulti invidieremo. Visto come si sta evolvendo il mondo lavorativo, farli crescere con una perfetta conoscenza di più lingue li aiuterà molto.

 

3) Ricominciare tutto da zero: Quante volte vi sarete detti durante tutto il 2015: “Basta, mollo tutto e ricomincio da zero!”. Il 2016 potrebbe essere l’anno giusto per fare questo grande passo e…quale miglior modo di ripartire da zero, andando dove non ti conosce nessuno e devi veramente ricominciare una nuova vita da capo? Un trasferimento all’estero potrebbe essere il miglior modo per realizzare questo progetto!

4) Vivere in un ambiente con maggiore mobilità: In Italia siamo stati abituati al contratto a tempo indeterminato, il sogno di molte persone, anche giovani, è quello di avere un lavoro e tenerlo con i denti stretti per molti anni se non per tutta la vita lavorativa. All’estero, soprattutto nelle nazioni nordiche e anglosassoni, il concetto di lavoro “per tutta la vita” non esiste, anzi la permanenza media del lavoratore in un’azienda è generalmente attorno ai 2/3 anni, dopodiché si cerca altro soprattutto per poter continuare nella crescita professionale.

 

5) Andare a vivere dove il costo della vita è più basso: Il problema dell’Italia non è soltanto quello di trovare un lavoro, ma anche quello di trovarne uno che ti permetta, come si suol dire, di arrivare alla fine del mese. Il costo della vita in molte città italiane è abbastanza elevato, e gli stipendi, spesso, non sono ben proporzionati. Una buona idea per il 2016 potrebbe essere quella di trasferirsi dove il costo della vita è più basso o dove il rapporto con gli stipendi sia più vantaggioso. Se volete saperne di più, scrivete a stefano@viviallestero.com con oggetto “Trasferimento costo della vita più basso”.

6) Vivere la globalizzazione: La globalizzazione, volente o nolente, è entrata a far parte della nostra vita in maniera sempre più attiva. Qualcuno ancora non se ne è reso conto, o forse fa finta di non accorgersene, ma la globalizzazione ha cambiato totalmente la nostra vita. Fino a qualche anno fa se volevamo un prodotto o servizio ci saremmo dovuti servire dalla ditta o dal rivenditore più vicino a casa nostra. Ciò contribuiva anche a far girare l’economia locale. Ora il mondo è stato letteralmente stravolto grazie anche alle nuove tecnologie. Chiunque sia in possesso di un dispositivo elettronico (anche un semplice smartphone) e di una connessione internet può leggere notizie, comprare prodotti e usufruire di servizi che provengono da qualsiasi angolo del mondo. Ciò ci rende più liberi nella scelta, ma allo stesso tempo comporta anche delle modifiche nel mondo del lavoro: se vogliamo essere dei consumatori internazionali, dobbiamo essere anche dei lavoratori “internazionali”.

 

7) Migliorare il nostro Curriculum Vitae: Avere un Curriculum Vitae internazionale è un aspetto da non sottovalutare. Per CV internazionale si intende poter mostrare più esperienze lavorative in più nazioni. Prendere in considerazione l’idea di trasferirsi all’estero ci permette anche di migliorare il nostro CV anche per un futuro ritorno in patria. Fra due profili simili, verrà preferito chi ha esperienza a livello internazionale. Non sottovalutate questo aspetto!

 

8) Avere una mentalità più aperta: E’ risaputo che viaggiare è un modo per “aprire” la propria mente a nuove culture. Conoscere e vivere con persone di altre nazioni ci permette di confrontarci con abitudini che per noi sono totalmente nuove, e di imparare ad accettare comportamenti diversi dai nostri. Il mondo è grande ed è importante conoscerlo in maniera più approfondita.

 

9) Trovare più motivazioni e risorse per “lavori nuovi”: Sappiamo bene che l’Italia è una nazione “vecchia”. Facciamo fatica a dare responsabilità ai giovani e siamo restii nell’utilizzo delle nuove tecnologie (vedi le statistiche europee degli acquisti online). Chi vuole cimentarsi in “nuove professioni”, soprattutto nel campo informatico, fa più difficoltà a trovare persone propense ad investire o pronte ad eventuali collaborazioni. Un esempio potrebbero essere le professioni dei social marketer o di chi lavora nel settore del clouding, settori molto più sviluppati all’estero rispetto all’Italia. Se volete cimentarvi in una professione “nuova”, date un’occhiata al mercato estero.

10) Smettere di dare la colpa agli altri e rimboccarsi le maniche: Uno degli sport preferiti dagli italiani (e non solo) è quello del lamentarsi. Ci si lamenta per qualsiasi cosa e, cosa ancora più grave, le responsabilità non sono mai proprie, ma degli altri. Colpa dei politici di turno, colpa della scuola che non ha insegnato la lingua come avrebbe dovuto, colpa della disoccupazione, colpa della sfortuna, colpa di tizio e anche colpa di caio…ma mai colpa propria. Con questo atteggiamento non si va da nessuna parte, mettiamocelo in testa! Anche se in qualche caso, le responsabilità non sono proprie, bisogna prenderne atto e cercare il modo di risolvere i problemi invece che lamentarsi e restare passivi. Il mondo è pieno di opportunità, cercate quella più adatta a voi e coglietela (non prima però di esservi preparati a dovere come tutti gli altri fanno).