Molti si chiedono se sia ancora possibile vivere e lavorare nel Regno Unito nonostante le restrizioni annunciate dal governo britannico.
Le notizie trasmesse dalla tv italiana riguardo restrizioni all’immigrazione dai paesi UE hanno spaventato molti italiani intenzionati a lasciare l’Italia per cercare un futuro ed un presente migliori nel Regno Unito.
Vivere e lavorare a Londra : ancora possibile?
Londra chiude le frontiere agli italiani? L’Avvocato risponde a questa domanda
E’ da rilevare che allo stato attuale non esiste una normativa che consenta questo tipo di restrizione, cioè ingresso nel paese solo in presenza di contratto di lavoro, in quanto i Trattati UE non lo permettono.
Si tratta in pratica di propaganda del governo di Londra per rispondere alle istanze di alcuni gruppi che lamentano un’eccessiva presenza di immigrati, soprattutto a Londra dove si concentra il 90% della popolazione di origine straniera presente nel Paese.
Quali diritti ha un cittadino italiano che vuol trasferirsi a Londra?
I cittadini italiani hanno la libertà di stabilirsi in qualsiasi Paese UE per lavorarci o semplicemente per viverci. Non occorrono permessi per vivere o lavorare, si ha già il diritto di poter lavorare.
Ciò vale anche per il Regno Unito dove i cittadini italiani sono liberi di trasferirsi e stabilirsi per lavoro o altro.
I cittadini italiani hanno tutti i diritti riconosciuti ai cittadini britannici con alcune piccole restrizioni, ad es. non possono partecipare alle elezioni per il Parlamento e ad alcuni referendum, possono però votare alle altre elezioni, locali ed europee.
Hanno altresì diritto all’assistenza sanitaria negli stessi termini previsti per i locali e ad usufruire degli altri servizi pubblici nello stesso modo.
Ad eguali diritti corrispondono eguali doveri; gli italiani pertanto dovranno rispettare tutte le previsioni di legge previste per i cittadini britannici quali registrarsi con il “comune” (Council) di residenza pagando la Council Tax, richiedere il NIN (National Insurance Number) simile al nostro codice fiscale quando questo sia necessario, lavorare con le carte in regola, pagare le tasse ed altro.
Trasferirsi nel Regno Unito ed in particolare a Londra richiede preparazione e pianificazione. L’improvvisazione porta a fallimenti pressoché immediati.
Nella mia esperienza posso dire che la mancanza di pianificazione comporta un rientro in Italia nel giro di 3 mesi o una situazione di totale precarietà nel Regno Unito.
C’è chi parte già con un lavoro sicuro e chi invece si “avventura” alla ricerca di un lavoro.
Entrambe le formule possono funzionare se si è preparati.
Ci si prepara anzitutto approfondendo la lingua inglese, ormai essenziale anche per svolgere lavori per i quali fino a qualche anno fa veniva richiesto un livello di conoscenza basso.
Ci si prepara organizzando gli aspetti finanziari : quanto costerà l’alloggio e quanto l’abbonamento all’autobus e alla metro? Le bollette e la Council Tax? Quanto costa fare la spesa? Ed altro ancora…
Bisogna considerare gli aspetti pratici : Che lavoro voglio fare? Che lavoro posso fare? Che lavoro sono in grado di fare?
Bisogna considerare che anche se si è specializzati e laureati in Italia e magari si ha qualche anno di esperienza, una volta a Londra non si potrà pretendere un lavoro pari al livello della qualifica che si ha in Italia.
Sono molti i laureati che iniziano lavorando come baristi, camerieri ed assistenti in cucina presso le tante strutture italiane presenti in Inghilterra.
Altro aspetto da considerare è quello tecnico e burocratico. Devo prendere la residenza? Come faccio? Mi devo iscrivere al servizio sanitario? Come si fa? Mi devo iscrivere presso il consolato? Come faccio con la patente se voglio guidare?
In linea di massima si diviene residenti con un regolare contratto di locazione, anche solo in una stanza condivisa, e pagando la Council Tax se non inclusa nel contratto; Ci si iscrive dal medico recandosi presso l’ambulatorio e compilando diversi moduli ai quali vanno allegati alcuni documenti che dovranno essere autenticati da un legale o altro professionista autorizzato.
La patente di guida italiana è già valida nel Regno Unito. Tuttavia dopo 3 anni di residenza nel Regno Unito è obbligatorio sostituirla con quella britannica che avrà valore anche in Italia.
Benchè si possa già guidare, essendo il sistema di guida molto diverso da quello italiano essendo il posto di guida sulla destra e guidando sulla sinistra, consiglio vivamente di prendere qualche lezione presso una scuola guida.
Nella mia esperienza sono essenzialmente 3 le questioni che arrovellano maggiormente gli italiani in particolare a Londra : 1) l’alloggio, 2) la scuola di lingua e 3) il lavoro.
Cercherò di dare alcuni suggerimenti riguardo questi 3 punti.
1) Gli alloggi nel Regno Unito sono molto lontani dall’idea italiana di casa. Soprattutto chi vive in condominio con porte blindate ed infissi a tenuta, troverà particolarmente difficile abituarsi ad un’idea di casa di legno e cartongesso con porta di ingresso con una semplice serratura e finestre senza persiane o avvolgibili.
La qualità degli interni è anche molto diversa dai nostri standard a meno che non si sia disposti a spendere cifre molto elevate.
Ed eccoci a parlare dei costi. Pur non potendo fare un discorso generale possiamo dire che a Londra per un posto in appartamento in camera singola si spendono tra i 360 e i 560 pound al mese a seconda del quartiere, invece in camera doppia si può spendere meno approssimativamente tra i 290 e i 400 sempre a seconda del quartiere. Per un monolocale i prezzi vanno dai 700 ai 1200 pound al mese e per alloggi con una camera da letto ed ingresso/cucina e bagno non si spendono meno di 1300-1600 pound al mese.
Alcuni alloggi sono dotati di lavatrice, in altri casi si trova una lavatrice generalmente al piano terra del palazzo che viene condivisa tra condomini.
2) Altro aspetto da valutare è quello della conoscenza linguistica. Il primo criterio che viene utilizzato nel valutare un curriculum è oggi la conoscenza linguistica. C’è una tale concorrenza che un datore di lavoro non ha interesse ad assumere un lavoratore con un livello basso di inglese se ce ne sono altri 30 con un livello più elevato.
Occorre quindi arrivare preparati al colloquio di lavoro!
Ci sono tante scuole, griffate e non griffate, costose e meno costose.
In ogni caso ciò che conta molto è la motivazione personale!
Naturalmente iscrivendosi ad una scuola con classi di 50 persone ad un costo di 60 pound a settimana non ci si può aspettare di fare progressi in breve; allo stesso modo non ci si può aspettare un miracolo frequentando un corso individuale di due settimane a 3200 pound!
La soluzione migliore è una scuola accreditata che offra corsi di 20 o 25 ore a settimana con classi di massimo 8-10 persone ad un costo di 240/350 pound a settimana.
3) L’aspetto del lavoro è senz’altro il più importante in quanto spesso la prima ragione per cui ci si trasferisce a Londra ed in genere in UK.
Sia che cerchiate un lavoretto dipendente, sia che vogliate aprire un’attività professionale o iniziare un vostro business quello che conta è avere le idee chiare, conoscere le regole del mercato, i propri diritti e doveri, essere in regola con la normativa lavorativa e fiscale.
Essere in regola vuol dire ad esempio registrarsi come lavoratore autonomo se si vuol fare attività autonoma o costituire una società per iniziare un altro tipo di business, e se si vuol essere lavoratore dipendente sapere ad esempio che si lavora solo se in possesso di un regolare contratto; lavorare in nero o con formule poco chiare può mettervi in situazioni molto spiacevoli.
Accade spesso che datori di lavoro poco onesti vi offrano un lavoro e voi iniziate realmente a lavorare con la promessa di un salario e di un contratto e invece dopo un mese vi trovate senza contratto e magari con meno salario di quanto promesso; queste situazioni sono inaccettabili e vanno evitate chiedendo copia del contratto prima di iniziare a lavorare. Il datore di lavoro inoltre deve fare domanda per vostro conto del National Insurance Number, una sorta di codice fiscale, che è obbligatorio avere per lavorare come dipendente.
Alcuni datori di lavoro inoltre vi prendono come dipendenti e fanno risultare che siete invece autonomi che lavorano per loro conto. In molti casi, ma non in tutti, questo non è consentito. Occorre quindi leggere bene il contratto prima di firmarlo!
Per concludere, una piccola nota sui trasporti a Londra sarà certo di aiuto.
Quasi nessun italiano legge la guida ai trasporti londinesi; un piccolo opuscolo che fa luce sul funzionamento dei trasporti e dei relativi costi.
Molti conoscono la Oyster card : si tratta di una carta di plastica del formato di una carta di credito utilizzata per fruire dei trasporti di bus e metro.
Prende il nome di Oyster (ostrica) dal suo contenitore apribile tipo un’ostrica.
Oltre al sistema “pay as you go” cioè si paga solo quando si usa il servizio, è possibile acquistare, a prezzo scontato, un biglietto giornaliero o sottoscrivere un abbonamento settimanale o mensile per la sola zona 1 o per le zone 1 e 2 o da 1 a 3 eccetera fino alla zona 9.
Tali abbonamenti consentono di utilizzare la metro per le zone per le quali si è pagato, es. da 1 a 3 e con un piccolo contributo a tratta si può andare oltre es., in zona 4 o 5 e fino a 9.
Tutti gli abbonamenti alla metro, con qualunque limite di zona per i treni, consentono di viaggiare su tutti i bus di Londra in tutte le zone 24 ore su 24 per tutta la durata dell’abbonamento. Es. un abbonamento metro per le zone da 1 a 3 consentirà di utilizzare tutti gli autobus anche fino alla zona 9 senza nessuna maggiorazione.
E’ possibile sottoscrivere anche un abbonamento per il solo utilizzo dei bus.
Il biglietto giornaliero per le zone da 1 a 2 costa 6.80 pound; 32.80 pound è il costo dell’abbonamento settimanale sempre per le zone 1 e 2; l’abbonamento mensile di 30 giorni costa 120 pound. L’abbonamento mensile per i soli autobus costa meno all’incirca 85 pound al mese.
Recentemente l’azienda dei trasporti ha apportato un’importante innovazione che consente di non dover più acquistare biglietti o ricaricare la Oyster card! Chi possiede una carta bancomat con microchip che permette il pagamento con sistema “contactless” potrà utilizzarla nelle stazioni metro e sui bus pagando esattamente lo stesso costo applicato nel caso di utilizzo della Oyster card senza doversi ricordare di rinnovare l’abbonamento.
Sulla base di quanto detto quindi è ancora possibile vivere e lavorare in UK e a Londra a patto che si sia disposti ad organizzarsi e prepararsi per tempo ed in maniera corretta; ci si prepari al colloquio approfondendo al conoscenza della lingua inglese ed informandosi sui propri diritti e doveri come cittadini e lavoratori nel nuovo paese di residenza, utilizzando un curriculum ben fatto ed avendo una forte carica di motivazione, senza però troppe pretese soprattutto all’inizio.
Rispettate la legge e pretendete che lo facciano anche gli altri!
Avv. Alex A. Amicarelli
Obaseki Solicitors
Unit 1, 222 Kingsland Road
London, E2 8AX
(+44) 020 7739 7549
Alex@ObasekiSolicitors.com