Abbiamo il piacere di parlare col Signor Giacomo, uno dei tanti italiani in Messico e che vogliono raccontare la sua esperienza in questo gigante paese del Nord America. Andiamo a leggere le sue parole.
Ciao Giacomo, benvenuto in Viviallestero.com
Ciao a tutti
Perchè hai lasciato l’Italia?
Beh, diciamo che il motivo principale per cui me ne sono andato é stato di ordine personale e non professionale. Giusto aggiungere, peró, che ho deciso di andare in un altro paese perché il mercato del lavoro italiano non mi dava la possibilitá di crearmi una vita dignitosa e autonoma, alla luce degli stipendi medi e del costo della vita. Con la ragazza con la quale poi mi sono sposato, si é semplicemente analizzato in quale dei due paesi ci fossero piú possibilitá di crescita per una coppia giovane, ed abbiamo scelto il Messico.
Quando hai lasciato l’Italia avevi già un lavoro o sei partito all’avanscoperta?
Quando sono partito, non avevo nessun contratto di lavoro, ma avevo giá pianificato quali canali avrei potuto stimolare per ottenerne uno nel breve-medio termine. Certo mi ha molto aiutato avere una persona del luogo che mi sponsorizzasse, tanto quanto il cambio favorevole tra euro e peso messicano: con i risparmi di una vita, mi ero giá messo in preventivo qualche mese di disoccupazione e l’eventuale viaggio di ritorno. Diciamo che ho avuto fortuna, ma é stato un rischio calcolato.
Come ti sei organizzato? Conoscevi qualcuno? Hai vissuto i primi giorni in ostello? Come ti sei mosso appena arrivato?
La mia ragazza mi ha ovviamente aiutato all’inizio: attraverso il suo conto bancario locale, le ho spedito parte dei miei risparmi, e con quei soldi ha potuto affittare una casetta in quello che i locali chiamano mini-frazionamento: niente di che, ma ci abbiamo passato i primi mesi di convivenza e poi di matrimonio in maniera piú che dignitosa. Dopo un breve periodo di ambientamento (eravamo vicini a Natale quando sono arrivato), ci siamo attivati seguendo le direttive che ci eravamo preposti: presto e con molta fortuna é arrivata una collaborazione per un corso di italiano presso l’universitá locale, e a luglio sono riuscito ad ottenere il mio attuale lavoro, lo ammetto grazie a conoscenze di mia moglie, cosa assolutamente necessaria nella realtá locale.
Perchè hai scelto il Messico?
Penso l’abbiate capito, il Messico non l’ho scelto, é lui che ha trovato me, visto che é la patria di mia moglie. Ma non mi pento della scelta, é un paese davvero meraviglioso.
Quali secondo te sono gli aspetti positivi, nel settore lavorativo e nella tua vita privata, che qui trovi mentre in Italia no?
Prima di tutto, qui ho avuto opportunitá che in Italia mi sarebbero state prescluse, penso soprattutto alla mia collaborazione con l’universitá locale. A livello personale, ho ottenuto abbastanza velocemente un buon livello di vita, posso permettermi di uscire o di viaggiare senza troppe difficoltá, e con queste, tante altre piccole cose che in Italia mi era possibile fare solo in parte e solo vivendo a casa dei miei genitori.
Cosa ti manca dell’Italia?
La mia famiglia, ed il senso di sicurezza che si respira nella nostra provincia: purtroppo uno dei problemi del Messico, ed in particolare della zona dove io vivo attualmente, é proprio la mancanza di sicurezza. Ma questo é un problema tipico di tutta l’America Latina, e, devo dirlo, con qualche accortezza si possono evitare la maggior parte dei problemi. Aggiungerei anche la cucina italiana, anche se, devo dirlo, quella messicana é davvero varia e buonissima, e non é difficile adattarsi: se poi uno vuole farsi una pasta aglio, olio e peperoncino, la globalizzazione ci ha regalato pasta italiana in tutti i supermercati del mondo!
Grazie mille per il tempo che ci hai concesso
Grazie a voi per lo spazio che mi avete dedicato. Saluti dal Messico!