Abbiamo il piacere di parlare con il Sig. Fausto Cientanni, uno che tanti italiani che vivono in Cina. Fausto è General Manager di un’importante ditta alimentare in Cina. Per noi è stato molto interessante porgli qualche domanda per capire come sia la vita di un italiano in questa nazione dalle tradizioni così diverse dalle nostre.

Buongiorno Fausto, piacere di averla con noi di Viviallestero.com. L’abbiamo contattata per ascoltare l’opinione di un italiano che vive in Cina. Se non le dispiace vorremmo iniziare con una domanda che credo tutti i nostri lettori si pongono: Quali sono stati gli aspetti che le hanno fatto scegliere la Cina?

Intanto la voglia di una realizzazione professionale che, in Italia, e soprattutto al Sud è divenuta pressoché una chimera. Certo, ci sono grandi aziende ma, data la crisi, sono difficilmente disponibili ad innovazioni tecnologiche ed all’assunzione di strategie, diciamo aggressive nei confronti dei mercati internazionali.

Italiani che vivono in Cina

Che canali ha utilizzato per trovare lavoro in Cina?

Nessuno in particolare, ho solo “sfruttato” l’amicizia di un mio collega che già intratteneva rapporti con imprenditori cinesi.

Quali secondo Lei sono gli aspetti positivi, nel settore lavorativo e nella vita privata, che in Cina trova mentre in Italia no?

Nel settore lavorativo, la competenza e la professionalità, vengono apprezzate e remunerate. Tuttavia anche qui, i furbetti non mancano  (tutto il mondo è paese dice un proverbio). Vi è naturalmente una grande attenzione verso gli occidentali, ai quali viene riconosciuto un livello di (loro dicono cultura, inteso come usi e costumi) ma io ritengo sia  un rispetto reverenziale per ciò che abbiamo costruito nei secoli. In fondo noi italiani abbiamo Ferrari, Armani ecc. Gli americani Coca Cola, Apple, Microsoft,  i tedeschi Mercedes, Audi e Porsche,  gli inglesi Aston Martin e Rolls Royce. Loro invece hanno tanta voglia di affermarsi sui mercati, ma devono ancora lavorare molto.

Nella vita privata, invece trovo, l’ordine, la pulizia per strada,  ed un rispetto per le persone, ormai rari in Italia.

Si dice che il made in Cina sia molto scadente, lei cosa ne pensa?

Questa opinione, è molto diffusa ed è totalmente errata. Certo non nascondo che ci siano tante merci, prodotte in Cina che sono di pessima qualità. Questo però, viene determinato esclusivamente dalla domanda. Mi spiego, se vi è qualcuno nel mondo che chiede un determinato prodotto, con caratteristiche di massima economicità, e si rivolge ad in’industria cinese, questa lo fornisce. I Cinesi, sono molto pratici e purchè vengano pagati, ti vendono qualsiasi prodotto. E poi in tutto il mondo ci sono persone oneste e non. Io posso dirle 2 cose: la prima è che sono testimone del fatto che nel Gruppo che mi onoro di dirigere, abbiamo livelli di qualità altissimi. La seconda è che nella città dove vivo, vi sono stabilimenti della Samsung, Yamaha, Apple, Coca Cola, ecc. Costruiscono a poche decine di km dal mio hotel persino gli Airbus. In definitiva, non è una questione di offerta, ma di domanda.

Come trova la Cina, è vero che sono così ricchi?

La quantità di persone molto ricche è alta, si vedono in giro auto di lusso, con una frequenza altissima. Vi sono boutiques che vendono made in Italy, prodotti francesi, e prodotti di gran lusso. Tutti gli sportelli bancari espongono bacheche al proprio interno con lingotti d’oro di varie misure a partire da 12,5 kg, fino a 500 gr.

Facendo qualche conto si tratta di cifre molto alte e le banche in Cina sono ad ogni angolo di strada.

Com’era il livello del suo inglese e della lingua cinese prima di partire?

In verità abbastanza buono al punto di non avere mai avuto problemi di comunicazione qui con chi conosce l’inglese, e considerando la popolazione (come numero intendo) non sono tanti.

Cosa consiglierebbe a chi vuole seguire i suoi passi e trasferirsi in Cina?

Di accertarsi preventivamente di tutti i dettagli inerenti il lavoro (paga, se è comprensiva delle tasse oppure  no, condizioni, alloggio, vitto ecc.) cioè di verificare preventivamente tutti quei parametri che da noi sono scontati e che qui invece sono oggetto di trattativa.

C’è qualcosa che le manca dell’Italia?

Qualche nostalgia del cibo, che trovo gradevole, ma lontano dai nostri gusti, di un buon vino, e per tutti quei prodotti italiani che talvolta si trovano ma che costano un occhio.

Fausto Cientanni