Ed ora iniziano i problemi. L’idea di trasferirsi per andare dall’altra parte del mondo c’è,l’entusiasmo di fare quest’esperienza unica anche, ma le problematiche che ti si presentano davanti quando ti metti in moto neanche si possono immaginare.
Primo ostacolo: dirlo ai genitori.
E’ vero, penserete voi, due ragazzi di 34 e 28 anni, che convivono da più di due anni, che pianificano il loro futuro insieme, dovrebbero poter decidere di fare quello che si sentono, ma è ovvio che fra il dire e il fare c’è di mezzo tanto mare, come da qui all’Australia.
Perché i genitori a volte sono troppo apprensivi…ed è proprio il nostro caso!! Invece di darci forza e sostenere questa nostra scelta, ci stanno ostacolando in tutti i modi tentando di fare opera di convincimento.
Da un lato è giusto che sia così, anche noi forse ci comporteremmo in questa maniera con i nostri figli, ma dall’altro è anche giusto che ci diano fiducia e ci lascino credere in questa nostra scelta di sicuro non semplice.
La loro ragione forse sta nel fatto di dire che siamo un po’ troppo impulsivi nel prendere una simile decisione, impulsività e testardaggine sono purtroppo, o per fortuna, due mie caratteristiche,ma ora non mi sento di reprimere questo formicolio che ho alla pancia, questa smania che ho dentro e che chi lo sa, forse preavvisa una scelta giusta.
Io lascerei un buon lavoro per andare a trovare non si sa cosa, ma sicuramente qualcosa che penso e spero mi faccia crescere prima come persona e poi come architetto, perché in fondo andiamo giù per fare quello che amiamo fare, gli architetti. Poi che il cammino non sia facile, che la concorrenza sia molta e che ci sarà da soffrire questo lo sappiamo benissimo, ma siamo pronti alla sfida. Barbara invece lascerebbe un lavoro a tempo determinato che non si sa cosa possa diventare, ma soprattutto non si sa chi possa diventare Barbara visto che quello che sta facendo ricalca, solo in minima parte, le prospettive che si era fatta non appena laureata.
Questi sono “solo” i primi inconvenienti su cui riflettere.
Ora veniamo a cose meramente economiche ma direi estremamente importanti.
Abbiamo comprato un piccolo appartamento dove conviviamo, lo chiamiamo il nostro nido, perché praticamente è poco più grande di questo!!!
Ma è pur sempre la nostra casetta dove abbiamo sopra un bel mutuo e delle belle rate da pagare ogni mese. Pensavamo di affittarla tentando di coprire mensilmente le rate, così da non avere sulle spalle un’ ulteriore spesa e al contempo non essere costretti a venderla.
Inoltre abbiamo un’auto comprata appena un anno fa con sopra un bel finanziamento (tutto normale per due giovani ragazzi!!)!!Cosa fare di questa è un punto esclamativo bello grande. Affittarla non posso, tenerla ferma per un anno o più neanche…probabilmente la lascerò a mia madre che la userà fino al mio ritorno.—sperando che contribuisca alla spesa!!
Vedete sono problemi meramente economici ma pur sempre da sistemare prima di partire.
Altro problema….sono un libero professionista con partita iva. Partirei per 6 mesi/1 anno minimo…che faccio della partita iva? La chiudo? La lascio aperta e pago i contributi minimi che la cassa degli Architetti a cui sono iscritto mi chiede annualmente (circa 2000€)? Da un lato la terrei aperta in modo da avere comunque un anno di contributi versati che, se dovessi tornare, farebbero comodo per arrivare alla pensione (anche se di questo passo per quando toccherà a me probabilmente avrò già 75 anni suonati!), dall’altra sono comunque 2000 € che si andrebbero a sommare a tutte le altre spese che avremmo quando saremo giù!
Tutte situazioni che dovremmo risolvere per vivere questa avventura nel migliore dei modi e senza l’oppressione di spese e conti a cui non poter far fronte.
Le problematiche che stiamo vivendo ed affrontando sono molteplici e abbastanza spigolose; in più a queste si stanno aggiungendo quelle legate ai visti, ai corsi di inglese, al vitto, all’alloggio ecc..ecc.., ma questo lo approfondiremo più avanti, non appena avremo un quadro piuù dettagliato di tutto ciò.
Fabrizio e Barbara