Giovani italiani bamboccioni. Così sono stati definiti poco fa i nostri giovani. In questo articolo ne parliamo.
Vogliamo aprire una discussione che secondo noi è molto importante. Il Corriere.it pubblica che il 41.9% dei giovani italiani fra i 25 e i 34 anni vive ancora con i genitori. C’è chi li ha definiti “bamboccioni” e ci sembra molto ingiusto, ma ora vi chiediamo: i giovani d’oggi sono pronti a lasciare tutto per crearsi un futuro come fecero i giovani del prima e dopo guerre? Se non avessero avuto la fortuna di avere dei genitori che li ospitano, come avrebbero fatto?
Noi, come molti di voi, ci siamo trasferiti all’estero, chi per passione chi per crearsi un futuro migliore. E Come noi, possono farlo tutti.
Parliamone.
Fonte: Corriere.it
Aumenta ancora il numero dei giovani che restano a vivere con i genitori: sono il 41,9% nella fascia che va dai 25 ai 34 anni, contro il 33,2% del 1993. Non chiamiamoli bamboccioni, però. La metà di loro, il 45%, resta da mamma e papà non per scelta ma perché non ha un lavoro e non può mantenersi, figuriamoci pagare un affitto. Aumentano anche i cosiddetti Neet, i giovani che non studiano e non lavorano: tra i 15 e i 29 anni hanno superato i 2 milioni, più di uno su cinque. Il guaio è che il momento del distacco si allontana sempre di più: se guardiamo la fascia d’età fra i 35 e i 44 anni, i figli che restano in casa sono arrivati al 7%, il doppio del 1993.
Articolo: http://www.corriere.it/economia/12_maggio_23/figli-ancora-a-casa-pochi-matrimoni-lorenzo-salvia_86ce2a0a-a499-11e1-80d8-8b8b2210c662.shtml.
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