Quanto si guadagna a Londra?

“Storicamente il vecchio continente ha sempre teso verso est. Dall’impero Romano all’Europa abbiamo sempre tirannicamente cercato di allargare le nostre ali verso oriente. Se si pone a confronto l’espansione del Romano Impero con quelle dell’Europa ci si rende conto che, nonostante i secoli e le consapevolezze acquisite sui diritti umani universali, le cose non sono cambiate poi cosi tanto: gli occhi dell’Europa ammirano ed anelano avidamente il Medio Oriente e l’Africa del Nord, per ragioni che spaziano dalla religione, al petrolio e all’economia.

Oggi è palese, per quanto mi riguarda, l’Europa si allarga a macchia d’olio verso oriente solo per poter vantare posizioni strategicamente più significative nei confronti di paesi come l’Iraq, l’Iran, il Pakistan, eccetera.

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Questa estensione geografica, però, col tempo, ha ripercosso i suoi effetti anche sulla zona euroccidentale, e Londra, essendo ancora uno dei pochi centri che possa vantare un mercato del lavoro dinamico, non ne gode solo dei pregi ma ne subisce anche le conseguenze; o meglio, gli aspetti negativi gli subiscono specialmente i lavoratori immigrati che, di volta in volta, si vedono diminuire lo stipendio ed avvicinarsi sempre più al minimo sindacale. Il perché di questo risiede proprio nel flusso continuo di gente che colpisce Londra.

Ho fatto il pizzaiolo per tre mesi in una delle pizzerie più busy della metropoli ed ora, il “pizza chef” che andrà a sostituirmi prenderà una sterlina in meno rispetto a quante ne prendevo io a causa, appunto, dell’effetto migratorio provocato sia dall’allargamento dell’Unione Europea (verso est) che dalla crisi economica che spinge sempre più italiani, spagnoli e greci verso la capitale britannica.

Una volta, fino pochi anni fa, i pizzaioli a Londra prendevano ottimi stipendi. Era difficile scendere sotto le 9  o 10 sterline ma oggi la situazione è drasticamente cambiata: se l’Europa apre le sue porte, a Londra diminuiscono i salari perché vi è un crescente incremento di domanda di lavoro. Immaginate quanta gente piena di euforia e speranza si è spostata consecutivamente al “quinto allargamento dell’Unione Europea” che ha visto nel giro di tre anni accorpare in sé Repubblica Ceca, Cipro, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Bulgaria e Romania. Gran parte di questi popoli – considerate anche la Croazia che entrerà quest’anno – è emigrata verso Londra in cerca di lavoro, fortuna e felicità.. Londra, infatti, ancor oggi rappresenta “l’Isola della Felicità” di molti europei e non solo.”

Alessandro