“Bisogna togliere l’articolo 18!”; “Ma siete pazzi? L’Art. 18 non si tocca!”. Questo è il tema che in questi giorni sta spaccando l’Italia in due. C’è chi vuole tenerlo e chi invece vuole modificarlo per rendere il mercato più “snello”. Noi siamo un sito che non parla né di politica né di economia, per cui non vi tratteremo questo tema. Ma come sempre, voglio parlare di qualcosa che turba la vita quotidiana degli italiani, ovvero la mancanza di lavoro.
Come ogni inizio mese, l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) pubblica diversi dati che ci fanno capire come sia l’andamento della nostra nazione. Fra i tanti numeri, quelli che più ci interessano sono la disoccupazione giovanile e la disoccupazione in generale.
Secondo l’agenzia di statistica, il numero di disoccupati in etá compresa fra i 15 ed i 24 anni è ulteriormente aumentato rispetto alla stessa rilevazione del mese precedente raggiungendo l’allarmante percentuale di 44.2%. Se a questa cifra ci aggiungessimo anche coloro che un lavoro lo hanno, ma che sono stati assunti con contratti a tempo determinato o a progetto, il numero salirebbe decisamente sopra il 50%. Più di uno ogni due.
Come ne parlo anche nel mio ebook gratuito “Come trovare lavoro all’estero” (clicca qui per leggerlo online e scaricarlo), il mondo del lavoro a livello internazionale è molto cambiato negli ultimi anni. La tecnologia che tanto ci piace, che tanto ha cambiato le nostre abitudini, ha ovviamente modificato anche il modo di lavorare e di fare business.
“Alzi la mano chi di voi, solo 20 anni fa, avrebbe mai detto che al giorno d’oggi, mentre sta sorseggiando un caffè al bar, avrebbe potuto leggere comodamente un quotidiano di qualsiasi nazione del mondo, avrebbe potuto comprare un oggetto dagli Stati Uniti, oppure comunicare gratuitamente con una persona situata a migliaia di kilometri di distanza…e tutto ciò su un dispositivo che può entrare anche in una tasca!” (estratto dal mio ebook “Come trovare lavoro all’estero”)
Oramai non si può più cercare lavoro soltanto vicino casa, ma bisogna essere pronti a cercarlo anche in altre destinazioni. Per farlo, quindi, dobbiamo prepararci al meglio, studiano le lingue e cercando di andare incontro alle richieste del mercato moderno.
Vogliamo essere liberi di comprare oggetti online e da qualsiasi angolo del mondo? E allora dobbiamo anche ragionare nella stessa maniera anche da lavoratori.
Il mio consiglio per i più giovani (e non solo) è quello di capire in fretta quello che si vuol fare nella vita e, mentre si ottengono i titoli di studio, cercare di studiare molto bene la lingua inglese (e anche altre, se si vuole). Cosa intendo per studiare inglese? Non basta studiare a scuola per poter dire di parlare bene una lingua, bisogna pure frequentare dei corsi privati, vedere film in lingua originale e cercare di fare esperienze estive all’estero (almeno fino a quando in inverno si è occupati con la scuola).
Purtroppo la crisi non finirà a breve e bisogna rimboccarsi le maniche.
Forza ragazzi!