Abbiamo il piacere di fare due chiacchiere con la nostra amica Laura, una dei tanti italiani che si sono trasferiti a Londra e che con successo si sono creati un futuro partendo da zero. Laura oggi lavora come Editor del blog viaggi per HostelBookers. Leggete la sua intervista.

Ciao Laura, iniziamo con la nostra solita domanda per rompere il ghiaccio: Perché hai lasciato l’Italia?

Ho lasciato l’Italia perché sono ambiziosa e non incline ai compromessi e dunque sapevo che l’Italia, lavorativamente parlando, non era il paese per me. A dire la verità non ho neppure provato a cercare un lavoro in Italia: ho terminato la laurea specialistica e dopo qualche settimana di relax ho acquistato un biglietto di  sola andata per Londra e sono partita, da sola. Ad oggi questa si è rivelata essere l’avventura più emozionante e ricca della mia vita.

Consigli su Londra esperienze italiane

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Di che città sei?

Prima di trasferirmi a Londra abitavo a Roma con mia madre, mio padre e una bellissima sorella. Non è stato facile lasciare la mia famiglia, e soprattutto i miei amici. Ora riesco a malapena a vederli 2-3 volte l’anno, ed è stata dura farcela senza di loro.

 

Mi raccontavi che quando hai lasciato l’Italia non avevi nulla in mano, giusto? Come ti sei organizzata?

Esatto, sono partita totalmente all’avanscoperta sicura del fatto che se l’Italia mi aveva deluso, l’Inghilterra non lo avrebbe fatto.

Prima di partire avevo dato un’occhiata a dei gruppi di italiani all’estero presenti sui social network, alla ricerca di qualche informazione che mi potesse poi tornare utile. In questo modo ho conosciuto Martina, una ragazza di Firenze in partenza anche lei per Londra il mio stesso giorno. Abbiamo deciso di trovarci all’aeroporto di Stansted e di stare per un po’ in un ostello insieme (vi sconsiglio di prenotare una camera dall’Italia senza prima averla vista). Ho vissuto quindi le prime settimane in ostello, dove ho stretto amicizie che ancora fanno parte di questa avventura. Poi ho trovato casa – un appartamento in un quartiere residenziale in condivisione con un ragazzo inglese della mia età – e dopo meno di un mese un lavoro. Badate bene: quando dico lavoro, intendo un lavoro vero (in Italia è facile incorrere in certi fraintendimenti)!

 

E perché hai scelto Londra?

Non solo per la lingua o per i tanti italiani che avevano già scelto Londra come città in cui costruirsi un futuro. L’ho scelta essenzialmente per due motivi: perché è molto, molto più grande della mia città di origine che mi è sempre stata un po’ “stretta” e perché pur avendo viaggiato un bel po’ credo che Londra sia seconda solo a New York.

 

Come era il tuo inglese prima di partire?

Il mio inglese non era certo perfetto quando sono partita, era un inglese più che altro scolastico per cui all’inizio ho avuto qualche difficoltà. A Londra, per mancanza di tempo, non sono riuscita a frequentare alcuna scuola di inglese, quindi ho migliorato lentamente la conoscenza della lingua semplicemente parlando e stando ad ascoltare.

 

Quali secondo te sono gli aspetti positivi, nel settore lavorativo e nella tua vita privata, che qui trovi mentre in Italia no?

In termini lavorativi credo che purtroppo la distanza tra Italia ed Inghilterra sia molta ed incolmabile, almeno nel breve periodo. Innanzitutto qui un lavoro a tempo indeterminato non è una sogno. Le possibilità di crescita sono maggiori, gli stipendi anche (il ‘vile denaro’ è sempre utile) e se hai una tua professione spesso non sei neppure tu a cercare lavoro, ma loro che cercano te. Ora mi sembra una cosa del tutto ovvia, ma poco più di un anno fa non lo credevo possibile.

Per quanto riguarda la vita privata, a Londra posso dire  – scusate la ‘frase fatta’ –  di aver trovato la migliore Italia. Ragazzi stanchi di essere delusi che si danno da fare per emergere e che spesso ci riescono. Ad HostelBookers, la compagnia per cui lavoro, ho trovato 128 colleghi provenienti da ogni parte del mondo, grazie ai quali la giornata passa sempre velocemente.

 

E dimmi la verità, cosa ti manca dell’Italia?

Solo due cose: i miei amici e la mia famiglia. Per quanto riguarda il cibo, me ne sono fatta una ragione 🙂 . Nonostante questo, al momento, non penso proprio di ritornare.

 

Laura, ti ringraziamo molto per il tempo che ci hai concesso. Spero proprio che le tue parole siano una spinta per chi deve ancora trovare il coraggio di fare il “grande salto”.

Figuratevi, è stato un piacere! Un saluto dalla bellissima Londra!!