(Questo post non pretende di essere una guida ma soltanto uno spunto se volete organizzare una tappa in questa città).
Approdo alla sauna Dubai e prendo un “taxi for ladies” (con il tetto rosa e guidato da una donna), come mi indica l’assistente fuori l’aeroporto, il tragitto fino a Nasser Square mi costa 39 Dirham (8,60€).
Per l’unica notte negli Emirati Arabi decido di “trattarmi bene”, scelgo il Landmark Plaza Hotel (prezzo su Booking.com 72€, escluse tasse e tassa di soggiorno), un hotel 3 stelle che potrebbe tranquillamente essere un 4. Pulito, camera spaziosa e personale estremamente gentile e competente.
All’arrivo ignoro il ragazzo fuori all’entrata che mi chiede “How much?”, avevo letto che in questa zona molte donne sole erano solite affittare camere per prostituirsi, quindi il tizio vedendomi arrivare con la mia valigia da 30kg avrà pensato che avevo una carriera ben avviata!!
Chiedo in hotel dove posso andare a trascorrere la serata, mi consigliano Dubai Marina: 40 minuti di metro e passa la paura!
Giunta a destinazione, verso mezzanotte, realizzo che forse c’è più vita su Marte. Mi avvicino alle silenziosissime sponde della baia, guardo i grattacieli che si riflettono nell’acqua e penso: ma perché ho aspettato tanto per buttarmi in questa mia avventura in cangurolandia?!!
Finisco a bere qualcosa al Buddah Bar con il manager di un ristorante conosciuto mentre vagavo per il Dubai Marina Walk…Nulla di particolarmente curioso da riportare, il modo di divertirsi mi è sembrato molto simile al nostro.
Il mio nuovo amico, The Big Boss, mi spiega appunto che in autunno Dubai Marina si svuota presto la notte (siamo infatti a metà ottobre).
Parlando di lavoro e stile di vita, il Boss, che ha 29 anni come la sottoscritta, si lamenta del fatto che guadagna poco, effettivamente prende meno di quanto prendessi io sia in Italia che in Spagna (che è tutto un dire!), ma aveva omesso un dettaglio alquanto importante, dal lavoro gli concedono un appartamentino in un grattacielo che affaccia sulla baia di Dubai Marina….anche il modo di lamentarsi mi è sembrato molto simile al nostro!
Stranamente non avevo pianificato niente per questa rapida visita a Dubai, ma consiglio di farvi un programmino prima, altrimenti rischiate di perdere molto tempo per raggiungere un posto.
L’efficienza del trasporto metropolitano non mi ha fatto notare subito le enormi distanze!!
La metro è moderna, pulita, non si può mangiare, non si può bere, non si possono masticare le gomme, è all’aperto, almeno per la maggior parte dei tratti, quindi non ti dà sensazione di claustrofobia.
Con appena 14 Dirham (3€) ti compri un biglietto valido per 24 ore per tutte le zone.
L’unica cosa che avevo deciso era evitare il Burj Kalifa (la torre più alta del mondo), per il poco tempo a disposizione, e perché mi sembrava eccessivo spendere circa 70€ per evitare la coda. Quindi, la prima ed unica mattina che ho a disposizione, vado ad esplorare la zona dell’hotel, Deira, la zona vecchia. Il caldo è soffocante, ma non più afoso di un giorno di agosto in Val Padana!!
Mi dirigo verso i vari Suq, ovvero il classico mercato arabo, generalmente diviso per sezioni merceologiche.
Ecco, immaginate una donna sola in un Suq: un zuccherosa briciola in un famelico formicaio!!
Sarà perché dopo il Gran Bazar di Istanbul non mi sorprende più nulla, sarà perché è sabato e non mi è ancora chiaro se sia lavorativo o meno (ho letto che molte aziende si stanno adattando ai giorni di riposo dei Paesi con cui intrattengono affari), ma non mi è sembrato niente che non avessi già visto.
Però se avete un po’ di tempo da investire in “no buy, just look” vale la pena farci un salto. Anzi se sei italiano può essere anche divertente, non so perché ma sembra che all’estero ci amino tutti, poi quei commercianti sono bravissimi, riuscivano ad localizzarmi geograficamente al primo colpo! Chi mi conosce sa che vengo scambiata ad intervalli regolari per spagnola o francese, con episodi sporadici di russa o persino turca!!
A qualcuno i Suq potrebbero far venire un attacco di ansia…Io personalmente, anche se limitatamente a due vacanze (Marocco e Turchia), penso di conoscere un poco i commercianti arabi, quindi ho acquisito una discreta disinvoltura nei movimenti…
Per chi, come me, ha un carattere piuttosto estroverso e parlerebbe anche con un minareto, bisogna ricorrere ad un po’ di furbizia.
Io per esempio adotto lo stesso atteggiamento che adotto con i cani (predatori di inaudita ferocia che temo più di qualsiasi altra cosa): non incrocio il loro sguardo ed evito movimenti bruschi…
Oppure opto per la tecnica della controdomanda: “Madame! Jewels, watch…” – “Where is the spice suq?”, così si sentono obbligati a rispondere bene.
Dopo Deira, cerco di andare al Creek Park, ma per cercare di arrivarci scendo in due fermate nel bel mezzo del niente, se non della foga costruttiva nel deserto della city, quindi decido di abbandonare l’idea per andare a Bastakiya Quarter.
Il quartiere mi è sembrato bellissimo, però c’è da dire che a me l’arte araba ha sempre affascinato. Senza alcuna connotazione religiosa, una moschea mi colpisce molto più di una chiesa.
Nello stesso quartiere si può visitare un altro Suq, prendere le “Abra”, ovvero le tipiche imbarcazioni in legno utilizzate per attraversare il creek.
Dalle parti del Bastakiya Quarter trovate il Palazzo del Governo e il Dubai Museum, l’edificio più antico di Dubai, (non avevo tempo per visitarlo) e varie moschee tra cui una che mi ricorda vagamente il museo di Dalì a Figueiras!!
Al ritorno faccio un pit stop al Burj Al Arab (l’hotel che vedete in tutte le cartoline!), fino alla parte in cui si può entrare, per il consueto selfie e poi vado alla mia amata Dubai Marina. Di sera presto è completamente diversa, gente che passeggia, ristoranti pieni, gente che fa jogging, turisti, locali, fantastica!
Prima di tornare in albergo per prendere le valigie, per poi andare all’aeroporto, faccio una doverosa sosta al Dubai Mall, che si dice sia il centro commerciale più grande al mondo!
Non sono una grande fan dei centri commerciali ma devo ammettere che questo è impressionante.
La corsa all’aeroporto al ritorno mi costa solo 14 Dirham (3€).
Riepilogando, questo è ciò che sono riuscita a vedere in un giorno (senza soste!).
Dubai vale la pena di essere visitata, con più calma e pianificando gli spostamenti!
Donne sole ok, anche se in giro, soprattutto la sera, si vede una concentrazione decisamente maggiore di uomini, ma devo dire che nessuno mi ha importunata.
Nella metro ci sono vagoni speciali per donne, ma puoi scegliere di andare anche con gli uomini.
Una cosa che ho notato è che quando provavo ad attraversare, “sportivamente” o sulle strisce, le macchine non si fermavano, a meno che non mi avvicinassi a qualche uomo che stava facendo lo stesso.
Un’altra cosa da dire è che ho trovato alquanto difficile la comunicazione, non tutti parlano inglese e chi lo parla molto spesso ha un ristretto vocabolario e ti dice Sì Sì anche quando in realtà non ha capito un tubo……molto snervante se hai bisogno di informazioni…..
A parte la ragazza-fighetta di Dubai Marina, il miglior inglese che ho sentito è stato quello del ragazzo Keniota che faceva le pulizie nella metro e che mi ha dato qualche dritta….checché se ne dica!!
Sul cibo non saprei darvi molte info perché mi sono alimentata a base di rapidi Shawarma. Sarà per la mancanza di tempo o perché, incredibile ma vero, quel caldo fa passare la fame persino ad un maiale come me!!
La prossima tappa è un mitico Airbus A380 (con tanto di wifi a bordo) che mi porterà a Singapore!!