Airbnb licenzia il 25% dei suoi dipendenti. Il coronavirus sta piano piano consegnando il suo conto salato al mondo. Dopo averlo fatto a livello sanitario (e ancora non ha finito), ora lo sta cominciando a farlo a livello economico, soprattutto per chi lavora nel settore del turismo. Come ad esempio la oramai famosissima azienda Airbnb. Leggiamo cosa succede nella più importante azienda di condivisione appartamenti turistici.

 

Airbnb licenzia il 25% dei suoi dipendenti

 

Ieri la società con sede a San Francisco (USA) e cofondata da Brian Chesky ha dichiarato che 1.900 dei loro 7.500 dipendenti verranno purtroppo licenziati. Per farlo ha inviato una lettera a tutti i dipendenti spiegando che l’azienda e il mondo intero stanno vivendo una crisi mai vista e nemmeno prevedibile. Da un giorno all’altro i viaggi a livello globale si sono bruscamente interrotti.

 

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La lettera continua scusandosi con le persone che verranno licenziate e si spiega che il licenziamento non ha niente a che vedere con le qualità dei dipendenti, anzi “Please know this is not your fault. The world will never stop seeking the qualities and talents that you brought to Airbnb.” (Sappi che non è colpa tua. Il mondo non smetterà mai di cercare le qualità ed il talento che hai portato ad Airbnb.)

La crisi dell’azienda si riproduce a cascata anche su tutti quegli host che avevano “investito” in immobili da affittare attraverso la piattaforma, magari anche con mutui o affitti molto onerosi.

 

L’azienda aggiunge che la loro attività è stata colpita così nettamente che per il 2020 sono previste entrate inferiori alla metà di quelle ricavate l’anno scorso. Quest’anno Airbnb si apprestava al debutto a Wall Street, ma anche questo progetto verrà rimandato a momenti migliori.

 

 

Fonte: https://edition.cnn.com/2020/05/05/tech/airbnb-layoffs/index.html